Ravenna: alla Sapir manovrare gru al porto è un lavoro anche da donne

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La Sapir è la prima realtà del porto di Ravenna ad ottenere la certificazione relativa alla parità di genere. «Solo poche aziende in tutta Italia – si legge in una nota – possono vantare il raggiungimento di tale traguardo, ancora oggi una novità, soprattutto per quei lavori con una forte prevalenza di occupazione maschile come quello portuale». Il rilascio della certificazione è conseguente a un’analisi di una serie indici di performance misurabili e a un piano di sviluppo strutturato, ramificato a tutti i livelli e processi aziendali. «Lo scopo di tutto il Gruppo è quello di promuovere e attuare un trattamento equo e paritario, indipendentemente da sesso, età, nazionalità, religione ed etnia, senza discriminazione alcuna; sia nelle fasi di selezione e assunzione, sia nei successivi percorsi formativi, di crescita, retributivi e in ordine alle opportunità di carriera – prosegue il comunicato –. Strumenti oggettivi di valutazione e sistemi utili a favorire la conciliazione vita-lavoro sono necessari a infrangere la barriera del pregiudizio, offrendo possibilità lavorative a entrambi i sessi, a prescindere dalla mansione che il lavoratore ricopre o che andrà a ricoprire». «Per quale motivo – afferma la responsabile dei sistemi di gestione Sara Luciani a seguito del rilascio della certificazione – una donna non può fare la gruista? E, allo stesso modo, dov’è scritto che le mansioni amministrative siano appannaggio prevalente del genere femminile?». L’obiettivo organizzativo che ha spinto l’azienda a intraprendere questo percorso, prosegue il comunicato della Sapir, «non è tanto quello di garantire un equilibrio “forzato”, quanto offrire pari opportunità a tutti, dando rilievo ai talenti, alle nuove idee e alle capacità manageriali; valorizzare quindi quell’insieme di competenze e attitudini individuali che definiscono le persone a prescindere dal genere o da qualsivoglia forma di diversità».

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