Gli occhiali da sole fanno parte della vita quotidiana della maggior parte delle persone. In pochi, però, conoscono la storia di questo accessorio, che è di fondamentale importanza per proteggere gli occhi dalla luce del sole e garantisce un comfort visivo ottimale. Ebbene, sin dai tempi della preistoria è documentata la necessità di trovare una protezione rispetto alla luce del sole. Basti pensare che il popolo Inuit aveva messo a punto degli occhiali rudimentali ma a loro modo efficaci; usando delle zanne di tricheco in avorio con delle feritoie in mezzo, ci si proteggeva da una luce troppo intensa.
Nerone e gli occhiali da sole
Fu niente meno che
Nerone la prima personalità celebre a far sì che gli occhiali da sole conoscessero – è proprio il caso di usare questa espressione – le luci della ribalta. Secondo la leggenda, infatti, l’imperatore era solito assistere alle sfide tra gladiatori ponendo degli smeraldi di fronte agli occhi, in modo da ottenere sollievo rispetto ai riflessi causati dai raggi di sole. Nerone, comunque, non fu l’unico a servirsi dei minerali per
neutralizzare l’eccesso di luce solare. Più o meno nello stesso periodo storico, infatti, in Cina si adoperavano dei cristalli di quarzo affumicato. E non è tutto, perché proprio in Cina in passato i giudici erano obbligati a usare, nel corso degli interrogatori, gli occhiali da sole, affinché i loro volti rimanessero nascosti. Questa pratica in seguito sarebbe stata adottata anche dagli agenti segreti in occasione delle attività di spionaggio. Non a caso
l’immagine di James Bond è associata a quella di una figura maschile che usa gli occhiali da sole.
Le lenti colorate
È stata casuale, invece, la nascita degli
occhiali da sole colorati. Per scoprire il perché è necessario compiere un salto all’indietro nel tempo fino al 1752, anno in cui James Ayscough avviò una serie di esperimenti proprio con le lenti colorate. Secondo lui, le
lenti di colore verde o blu sarebbero state in grado di migliorare la vista delle persone. Per questo motivo, colorò le lenti, senza pensare che una soluzione del genere potesse servire per proteggersi dal sole.
Gli occhiali da sole e la sifilide
A inizio Novecento in tutta Europa cominciò a diffondersi la
sifilide. Allora i medici iniziarono a prescrivere ai propri pazienti l’utilizzo di occhiali dotati di lenti color marrone o color ambra. Infatti, una delle conseguenze della malattia era rappresentata dalla sensibilità alla luce. I malati notarono che le lenti colorate erano in effetti capaci di alleviare la
sofferenza degli occhi provocata dalla luminosità del sole. Così, ben presto anche le persone che non soffrivano di sifilide scelsero di utilizzare gli occhiali con lenti colorate, che divennero accessori comuni nella vita quotidiana, indispensabili nelle giornate estive più assolate ma non solo.
Gli occhiali da sole nel XX secolo
Nel corso del XX secolo gli
occhiali da sole hanno conquistato un successo notevole, risultando accessibili anche dal punto di vista economico per le masse e arrivando a un pubblico sempre più variegato e ampio. I divi di Hollywood hanno iniziato a usare questi occhiali in pubblico, per proteggersi dal sole ma soprattutto… dai fan più invadenti, nella speranza di non essere riconosciuti. Ne è scaturito un
effetto a spirale, nel senso che ben presto in tutto il mondo gli appassionati di cinema hanno voluto imitare le star del cinema indossando a propria volta occhiali da sole alla moda e appariscenti. Così hanno visto la luce le
prime produzioni industriali, grazie a cui gli occhiali da sole sono divenuti veri e propri accessori fashion utili per migliorare il proprio outfit.
Gli occhiali da sole di Tom Cruise
Chi oggi acquista un paio di
occhiali da sole Prada o di un altro brand di lusso, quindi, deve essere consapevole della lunga storia che sta alle spalle di questi accessori.
Prodotti moderni che anche in ambito cinematografico hanno conosciuto un successo rilevante: basti pensare al modello aviator, che a partire dall’inizio degli anni Ottanta è diventato un must dopo essere stato sfoggiato da Tom Cruise in un film cult come
Top Gun. Non solo i piloti di aerei, ovviamente, ma tutti hanno scelto di imitare il divo di Hollywood.