"Prospettiva Dante" guarda ai giovani e premia Linus per la lingua

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Prospettiva Dante: il festival dantesco promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, giunge alla 12ª edizione e si rinnova.

Nato nel 2011 con l’intento, come ricorda il presidente della Fondazione, Ernesto Giuseppe Alfieri, di «organizzare una serie di iniziative che accompagnassero alle celebrazioni del settimo centenario dantesco», il festival non ha esaurito la sua funzione con gli eventi del 2021 (prorogati al 2022 a causa della pandemia), ma ha rilanciato con un nuovo sguardo al futuro: una «prospettiva», appunto. Un cambiamento che, sottolinea di nuovo Alfieri, non è solo di nome ma anche di format: un festival più rivolto ai giovani e più aperto alla città, con il coinvolgimento di realtà private del tessuto economico locale.

Il direttore artistico Domenico De Martino precisa questo cambiamento di rotta: «Il problema vero che si è posto – spiega – è il senso di un festival dantesco e il titolo è la nostra risposta. “Prospettiva”. Noi guardiamo a Dante dal XXI secolo, ma è vera anche la prospettiva inversa: Dante scriveva guardando al futuro e questa è la sua grandezza. Dante è il fondamento della nostra cultura e della nostra lingua: per questo siamo in grado di affrontare temi assolutamente contemporanei».

Il tema del nuovo “Prospettiva Dante” prende a prestito un verso dal canto III del Purgatorio: «mentre che la speranza ha fior del verde»: «Verde – scrivono gli organizzatori – è il manto di Beatrice quando riappare a Dante nel Paradiso terrestre ed è in un verde prato fiorito che le anime dei principi negligenti intonano il “Salve Regina”; balena, il verde, di canto in canto nel Purgatorio, la cantica della speranza […] Di verde, e dunque di una umana speranza, si tinge quest’anno l’unico festival interamente dedicato al poeta».

Il programma

Un festival che si apre mercoledì 13 settembre alle 17.30 negli Antichi chiostri francescani, con l’incontro fra Ernesto Giuseppe Alfieri, Paolo D’Achille , presidente dell’Accademia della Crusca, e Domenico De Martino.

A seguire, Giancarlo Giannini legge Dante: “Dante, sotto la volta del cielo”.

Il pomeriggio si chiude con un dibattito su “Impresa e cultura: questo matrimonio (non) s’ha da fare”, con il presidente di Confindustria Cultura Innocenzo Cipolletta, Filippo Vaghetti di Confindustria Ravenna e l’imprenditore Antonio Serena Monghini.

Alle 21.30 il comico Maurizio Ferrini parla “Di Romagna e… di Toscana (con Dante)”.

Giovedì 14 settembre l’apertura è affidata al direttore De Martino, che alle 17 parteciperà alla lettura perpetua della Divina Commedia davanti alla tomba di Dante.

A seguire, nei chiostri, il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini dialogherà con il presidente della Cassa di Ravenna e di Abi Antonio Patuelli su “Legge, moneta, ufficio, costume” (Purgatorio VI): «Parole di grande attualità – ha sottolineato Patuelli – che Dante incornicia in un canto nel quale si lancia poi nell’apostrofe contro l’Italia e nell’invettiva contro Firenze. Parlare oggi di economia e al tempo stesso di etica significa affrontare tematiche di grande attualità». Coordina l’incontro Agnese Pini, direttrice di QN.

La giornata si conclude alle 21, ai chiostri, con “Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene…”, ovvero Dante nella canzone del XX e XXI secolo, con Davide Guerra, la voce di NicoNote e gli arrangiamenti e il pianoforte di Alessandro Di Puccio.

Venerdì 15 sarà il celebre dj e manager Linus a prendere parte alla lettura perpetua della Commedia, alle 17 alla Tomba di Dante, mentre alle 18 al mercato coperto si terrà l’evento multidisciplinare “Metadante: dal futuro a oggi”, una serie di performance che uniscono musica, recitazione e danza con Q Dance Company, Vittoria Magnarello, Marco Saccardin, Lorenzo D’Alessio e Amerigo Fontani.

Alle 21, la stessa Q Dance Company sarà protagonista di “Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice”.

A seguire, la presidente onoraria dell’Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio consegnerà il Premio Dante-Ravenna 2023 a Linus per “La lingua della radio”.

Dalle 22.30 “Metadante II: dal futuro a oggi” con Cricca e dj set di Artemis.

La giornata di sabato vedrà la lettura di Amerigo Fontani alle 17 alla Tomba di Dante, seguita, negli Antichi chiostri, dal racconto di Carmine Abate “Lo pane altrui”, con l’Ensemble Mosaici Sonori.

Alle 21, al teatro Alighieri, Amerigo Fontani e Vincenzo De Angelis portano in scena “Guido, i’vorrei…”.

A seguire, Franco Zabagli del Gabinetto Vieusseux di Firenze consegnerà il Premio Parole e Musica 2023 a Patty Pravo.

A conclusione del festival, domenica alle 11 alla Casa Matha, Emanuele Banfi dell’Università Bicocca di Milano presenta “Tradurre la Commedia in greco nel Novecento. L’operazione ‘dantesca’ di Nikos Kazantzakis”.

«Un festival dal profilo di altissima qualità – commenta l’assessore alla Cultura del comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – che si integra nel contesto del Settembre dantesco, su cui Ravenna sta investendo molto e che è uno dei principali lasciti del settimo centenario».

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