"Prospettiva Dante" a Ravenna: parla Domenico De Martino

È all’insegna della speranza e di uno sguardo consapevole sul futuro, la 12ª edizione del festival dedicato a Dante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca. Da oggi al 17 settembre, sotto gli auspici del verso «mentre che la speranza ha fior del verde» tratto dal III canto del Purgatorio, si svolge infatti Prospettiva Dante, cinque giorni di incontri e spettacoli che guardano alla ricerca, all’alta divulgazione e alle arti. «Non vogliamo essere snob o distratti – commenta il direttore della manifestazione, Domenico De Martino– davanti alle esperienze degli altri. Il centenario dantesco ha portato infatti tante iniziative di qualità altissima, a cui però è seguito un momento di stanca. Noi non desistiamo, perché Dante è fondamento della lingua del nostro Paese, di molte idealità, e con la sua poesia indica ancora un modo significativo di guardare al futuro. Ci accompagna, anzi ci espone a tutti gli elementi del nostro tempo, e di quello che verrà».

Un’influenza ci cui spesso non ci rendiamo conto.

«Ed è proprio uno dei nostri scopi mostrare come Dante agisce sulla contemporaneità: la ricerca di “Prospettiva Dante” è rivolta a quanto di dantesco c’è nel nostro tempo proprio perché l’altezza di quel messaggio poetico, nonostante tutto, resta dentro. Anche per questo il 14 premieremo un personaggio come Linus, un esperto del linguaggio della radio vicino alle ultime generazioni. Siamo davvero convinti infatti che ci sia tanto Dante nella sensibilità dei giovani, e che anche la scuola, benché a volte faccia di tutto per presentarlo in modo noioso, in realtà lasci semi. C’è una presenza sedimentata, anche nelle canzoni, persino in quelle dei rapper. Ma pensiamo a “stare fra color che son sospesi”, per esempio o “inurbarsi”, espressioni e parole dantesche che agiscono su di noi anche oggi. Il festival è un’occasione per ricordarlo, e anche per divertirsi: Dante non è… punitivo, anzi! È una super spremuta energetica, specie per i ragazzi, perché parla dell’uomo, come tutti i grandi artisti! Gianfranco Contini ricordava anzi di non aver vissuto nessun momento importante della sua vita senza che gli venisse in mente un verso di Dante che gli si potesse riferire…».

Quindi è anche in questo che Dante ci può guidare verso una speranza.

«Lui parla del suo presente, ma proiettando ogni cosa verso il futuro. Noi abbiamo bisogno di questo, di una speranza fondata, anche se richiede un po’ di fatica come del resto ogni cosa importante. Ma quando riusciamo a comprendere davvero un suo verso, è allora che proviamo una vera soddisfazione: perché è come se fossimo riusciti a condividere un po’ del suo pensiero».

Anche la scelta del brano che apre il festival va in questa direzione.

«Sì, ho chiesto a Giancarlo Giannini di leggere un brano dell’Epistola XII, quella all’amico fiorentino. Dante vi afferma che, anche se in esilio, la sua ricerca della verità proseguirà, e che il non venire a patti non gli sottrarrà la volta stellata sopra di lui e il pane. Sono parole che potrebbero essere banalizzate, ma se sono significative sul tema dell’esilio e della perdita, lo sono soprattutto per quanto riguarda la ricerca della verità, l’esigenza di una prospettiva e di una serenità di spirito e di coscienza. Dante ci indica che esistono valori, e che occorre combattere per essi: e in questo sta la speranza».

Che anche per noi, in questi anni, non è un valore scontato.

«Abbiamo ricevuto colpi furibondi: un piccolo virus ci ha messi in ginocchio, come l’acqua, che è parte di noi. Ma dobbiamo andare avanti, restare attenti, porre domande e attraverso esse cercare di capire meglio il mondo. La cultura ci aiuta: a patto di non accontentarci di soluzioni consolatorie».

Ma quanti oggi capiscono davvero Dante e il suo modo di esprimersi?

«La nostra lingua si sta impoverendo, e conosciamo più “faccine” che parole per esprimere quei sentimenti. Ma anche mettere il punto e porre qualche problema su questo, ci permette di procedere… in prospettiva!».

Il programmaproseguefino a domenica

“Prospettiva Dante” ha inizio oggi, 13 settembre, alle 17.30, ai Chiostri Francescani, con i saluti istituzionali, mentre Giancarlo Giannini legge brani dalle “Epistole” e dalla “Commedia”. Segue una riflessione di Innocenzo Cipolletta, Filippo Vaghetti e di Antonio Serena Monghini sul rapporto fra impresa e cultura.

Alle 21.30 Maurizio Ferrini propone “Di Romagna e… di Toscana (con Dante)”.

Il 14 settembre di “Legge, moneta, officio e costume” parlano Luigi Federico Signorini e Antonio Patuelli, presentati da Agnese Pini.

Alle 21 Davide Guerra presenta la sua ricerca “Dante e la canzone italiana” con il pianista Alessandro Di Puccio e la cantante NicoNote.

Il 15 settembre, alle 18 al Mercato Coperto si esibiscono la Q Dance Company, Arianne Lafita Gonzalvez e Vittorio Galloro, l’attore Amerigo Fontani e la soprano Vittoria Magnarello accompagnata da Lorenzo D’Alessio e Marco Saccardin.

Alle 21 il Premio Dante-Ravenna è assegnato a Linus, presentato da Nicoletta Maraschio.

Il 16 settembre, ai Chiostri, Carmine Abate racconta “Lo pane altrui” con l’ensemble Mosaici Sonori.

Alle 21 al teatro Alighieri la performance di Amerigo Fontani e Vincenzo De Angelis “Guido, i’ vorrei” precede la consegna del Premio Parole e Musica a Patty Pravo presentata da Franco Zabagli.

Il 17 settembre, alle 11 alla Casa Matha, Emanuele Banfi propone “Tradurre la Commedia in greco nel Novecento: l’operazione dantesca di Nikos Kazantzakis”.

Inoltre, dal 14 al 16 settembre, alla Tomba di Dante “L’ora che volge il disìo” alle 17, propone la lettura dantesca di Domenico De Martino, Linus e Amerigo Fontani. Info: 351 6388442 www.prospettivadante.it. M.T.I.

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