Premiato Dario Argento: “Contento di essere nella città di Fellini"

Il maestro è stanco ma si ferma in un palchetto del teatro Galli per parlare con la stampa prima di ricevere il premio ad honorem assegnatogli domenica sera dalla giuria de La settima arte cinema e industria presieduta da Pupi Avati. «Poche domande, mi raccomando” dice lo staff. Il Maestro del brivido Dario Argento, che nella sua lunga carriera ha dato forma alla paura, inventando storie di assassini e (soprattutto) assassine, ha lo sguardo dell’innocenza e sorride bonario. Si schermisce: «Non ho niente da dire io…». Ne ha.
L’intervista, collettiva, dura non più di dieci minuti. E apre porte che vorresti rimanessero ancora aperte. Come quando ti viene la fame mangiando. Anche perché Dario Argento sta ultimando un nuovo film, Occhiali neri, e già si profilano anche altre novità all’orizzonte, dopo che a Cannes lo si è potuto addirittura vedere per la prima volta in veste di attore protagonista, nel film Vortex di Gaspar Noé.
«Dagli Usa mi hanno offerto di fare una serie importante televisiva – rivela –. Dovrei iniziare a marzo ma devo ancora pensarci. A dicembre finirò il mio film, cominciare subito un altro lavoro non so se me la sentirò. Ma mi fa piacere mi abbiano fatto questa offerta».
Ora siamo a Rimini e non possiamo non partire da Fellini. Del resto, l’assist lo darà lui stesso: «Sono contento di ricevere un premio a Rimini, la città di Fellini».
Il regista oggi 81enne (compirà gli anni giovedì prossimo), arrivato alla regia e subito al successo nei primi anni Settanta con film come L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code, Quattro mosche di velluto grigio, è sempre stato un appassionato del cinema di Federico Fellini. Quando ancora non era regista ma critico cinematografico per Paese sera si recò sul set di Giulietta degli Spiriti.
La pellicola di Fellini, che veniva dopo i grandi successi de La dolce vita e 8 ½, fu girata nell’estate del 1964. Il maestro riminese era all’apice della fama tanto che nella cerchia cinematografica si era conquistato l’appellativo de il Mago, il Faro. All’epoca la sorella di Dario Argento Floriana ne era la segretaria e il maestro del brivido, che ha sempre dichiarato che 8 ½ è il film di Fellini che ha rivisto più spesso, non perse l’occasione di una visita sul set.