Post Covid: anche gli edifici diventano più sostenibili

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Il Covid ci ha costretti a cambiare il nostro rapporto con gli spazi chiusi e a ripensare tante dinamiche. A causa della pandemia l’economia del nostro paese ha subito una forte flessione, in particolare l’Emilia-Romagna ha visto un brusco calo in molti settori. Nel mondo immobiliare, durante gli ultimi tre mesi, si è registrato un calo di prezzi per la tipologia dell’ufficio. Chi lavora, oggi, chiede maggiori attenzioni, e chi gestisce questi immobili li adegua in un’ottica sostenibile, sia nella scelta dei materiali che di soluzioni votate al risparmio energetico.

Così negli ultimi due anni è cambiata la considerazione degli spazi di lavoro comune e le aziende hanno dovuto riorganizzare gli ambienti in modo diverso da come eravamo abituati, adottando una pianificazione ibrida delle attività che ha permesso alle persone di alternarsi tra lavoro da remoto e in presenza. Ancora adesso gli operatori del settore uffici stanno vivendo una sorta di pausa di riflessione: le aziende si interrogano su quale sarà l’impatto della congiuntura internazionale sul loro business e ci si aspetta un aumento di spazi sfitti nel medio periodo, il che potrebbe rallentare la corsa dei canoni. Ora è urgente più che mai la questione energetica che impone austerity nei consumi: gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2 nell’UE e il settore immobiliare è chiamato a ridurre l’impronta ambientale. Come ci spiega Mauro Ciardi, Head of Corporate di Josas Immobiliare, azienda leader nel settore su scala nazionale e internazionale: «Gli operatori economici hanno lo scopo di creare valore e quelli più evoluti, negli ultimi due anni, hanno accelerato la trasformazione green dei portafogli immobiliari». Riqualificare un edificio in ottica green può essere un costo per molte aziende, a volte ritenuto superfluo, ma per chi è più attento si tratta di un investimento necessario. Il mercato immobiliare italiano ha visto negli ultimi anni una crescita di interesse verso gli immobili che possono supportare logiche di investimento ESG (Environmental, Social and Governance), generando una domanda che non sempre ha trovato una risposta adeguata in termini di offerta di spazi già pronti e adatti alle esigenze richieste. In questo senso le logiche ESG hanno già cambiato la mentalità nel rispetto delle generazioni future. Anche rispetto agli arredi interni può e deve esserci un approccio green. «L’ufficio inteso nel modo di viverlo, di concepirlo, di progettarlo e di realizzarlo – spiega sempre Mauro Ciardi -, viene chiamato in causa nel processo di transizione ecologica in atto. Dal punto di vista architettonico, ad esempio, ottemperare alle esigenze ambientali e alle necessità gestionali secondo gli standard ESG ha aperto a tutto quel mondo delle certificazioni green (Leed, Breeam, Well) che garantiscono appunto la sostenibilità di un edificio in tutte le sue componenti, ivi inclusi anche i materiali utilizzati per produrre gli arredi interni».

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