Rimini, positivo alla cannabis, tampona un'auto e scappa: assolto

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In vacanza a Miramare, ha urtato un’auto parcheggiata lungo la strada in cui procedeva contromano ed è scappato. Lui, un ragazzo di 21 anni residente a Milano, credeva che fosse finita lì. Tornato alla sua camera d’albergo, contava di godersi un po’ di relax. Ma poche ore dopo le divise hanno hanno bussato alla sua porta: un passante si era annotato la sua targa e le forze dell’ordine lo stavano mettendo faccia a faccia con le sue responsabilità. Mandando in frantumi in pochi istanti il clima di spensieratezza, dopo circa cinque ore dall’incidente, i militari hanno accompagnato il 21enne in ospedale per fare gli esami tossicologici. Qui, è emersa la positività alla cannabis. Esito positivo che ha aperto la strada alla denuncia per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e al relativo processo che avrebbe potuto portare alla revoca della patente e alla confisca dell’automobile. Invece, giovedì, nelle aule del tribunale di Rimini, la vicenda si è conclusa con l’assoluzione piena. Assistito dall’avvocato Alberto Alessi, dopo un anno e mezzo dai fatti, il 21enne è riuscito a dimostrare in giudizio l’assenza di certezza che l’incidente era stato causato dall’assunzione di cannabis. O meglio, i rilievi tecnici realizzati dalla biologa di parte hanno mostrato come il momento in cui il giovane si era fumato la canna fosse più probabilmente successivo a quello in cui si era messo alla guida dell’auto. In sostanza, non è stato possibile provare che si fosse drogato prima di salire a bordo dell’auto con cui ha causato l’incidente. A venire incontro al giovane turista, inoltre, anche un vizio di forma che già di per sé sarebbe stato sufficiente a rendere nullo l’esame tossicologico fatto in ospedale. Secondo quanto messo agli atti, il milanese non sarebbe stato avvertito della possibilità di avvalersi di un avvocato prima di essere portato in ospedale per i prelievi. Circostanze, quella del vizio di forma e degli esiti degli esami condotti dal perito di parte, che avevano condotto lo stesso pm a chiedere l’assoluzione per il giovane vacanziero. La stessa conclusione cui è giunto anche il giudice, che in settimana ha “liberato” il ragazzo dall’accusa di essersi messo al volante dopo la “cannetta”, di aver imboccato una via contromano, urtato un’auto in sosta e quindi di essere fuggito.

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