Il pericolo era quello di lasciare senza corrente una porzione di città compresa tra San Giuliano e le Celle. Sotto il Ponte degli Scout, infatti, corre un “cavo” che serve tutta la zona e che in vista della manutenzione a cui viene sottoposto il “passaggio in legno” sul Deviatore, avrebbe subito una momentanea interruzione lasciando al buio e senza servizi migliaia di persone. Invece? Pericolo scampato, grazie alla tecnica e a un procedimento quasi mai dedicato a un ponte ben lontano da quello previsto sullo Stretto di Messina. In pratica la struttura è stata esaminata (tutta) utilizzando uno scanner, ogni particolare registrato, misurato e trasformato in immagini digitali. Ora tutto viene studiato dalla ditta e le parti lesionate e da sostituire riprodotte in laboratorio a Trento. Solo in un secondo momento si interviene in loco. Risultato? Si dimezzano i tempi, il cavo rimane al suo posto e nessuno resta al buio.
“Dica trentatré”
L’assessore ai lavori pubblici, Mattia Morolli, ricorda che la giunta ha approvato lo stanziamento di 500mila euro per riqualificare e riparare il “ponte di legno”. «L’intervento è iniziato da circa una settimana - spiega - e dopo un incontro con i residenti si è stabilito che per questa estate il passaggio rimane aperto. Il periodo di chiusura va da metà settembre a metà novembre». Ed ecco che a questo punto interviene la tecnica. «La ditta incaricata dell’intervento, la Ri-Legno di Trento, la settimana scorsa era a Rimini e i suoi tecnici hanno scannerizzato tutto il ponte e mandato le immagini in sede. Le parti danneggiate e da sostituire vengono quindi realizzate a Trento, solo in un secondo momento si torna a Rimini per la manutenzione vera e propria. Questo ci consente di ridurre i tempi di intervento da sei a tre mesi».
“Sia fatta la luce”
Non solo. Ricorda infatti Morolli. «L’utilizzo dello scanner ci permette di preservare un grosso cavo elettrico che passa al di sotto del ponte di legno e che porta l’elettricità e i servizi a tutta l’area di San Giuliano, sia mare sia borgo e alla zona delle Celle. Diversamente saremmo dovuti intervenire in un altro modo e per alcuni giorni gli inevitabili disagi avrebbero coinvolto migliaia di persone».