Poetry slam, Lorenzo Maragoni al teatro Pazzini di Verucchio

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Continua la stagione del teatro Pazzini di Verucchio che sabato 11 febbraio alle 21.15 avrà come protagonista Lorenzo Maragoni con il suo “Stand up poetry”. Il campione mondiale di poetry slam 2022, nonché campione italiano poetry slam 2021, presenta uno spettacolo di poesia, un concerto senza musica, una playlist di pezzi che parlano dell’amore, del lavoro, dell’arte, della stessa poesia. In bilico tra reale e surreale, tra spoken word e stan up comedy, un’ora per scoprire un nuovo modo di fare poesia.

Maragoni, com’è arrivato al poetry slam?

«Il mio percorso è iniziato come attore – racconta –. Mi sono formato al teatro Stabile del Veneto e ho iniziato a lavorare con la compagnia Amor Vacui, poi nel 2018 ho scoperto il poetry slam. Si tratta di un format che ha tre regole ben definite: devi presentare un tuo testo, esibirti per tre minuti al massimo, essere solo sul palco con il tuo corpo e la tua voce senza nient’altro. Il pubblico è parte attiva ed è chiamato a votare le esibizioni decretando alla fine il vincitore. Dopo aver vinto a livello italiano a Torino, sono riuscito a conquistare il titolo anche ai campionati mondiali a Parigi, in cui i miei testi sono stati tradotti in inglese e in francese con sottotitoli per pubblico e giuria. Sicuramente la mia formazione attoriale mi ha aiutato a conquistarli. Anche la partecipazione a Italia’s got talent mi ha aiutato ad acquisire visibilità nel tempo».

Che temi affrontano le sue poesie?

«Sono tematiche varie: molte sono ironiche ma non tutte; affronto l’amore, l’identità, parlo delle mie origini umbre, di cosa significhi fare poesia oggi abbattendo ogni pregiudizio. Il poetry slam è una dimensione molto giovane e anche nel riminese ci sono realtà ben consolidate e avviate. Stiamo assistendo a un periodo in cui la parola, grazie a questa nuova forma di poesia, torna ad avere un ruolo centrale e fondamentale attraverso un percorso piacevole e di gioia condivisa».

In che modo i singoli numeri prendono forma nello spettacolo?

«È una sorta di concerto senza musica e a fare da legame naturale tra un pezzo e l’altro c’è la stand up comedy. Il poetry slam permette anche di riflettere su argomenti importanti e profondi. Nel creare prendo spunto dalla vita di tutti i giorni e nel trasformarla attraverso la poesia è come se la guardassi per la prima volta raccontandola agli altri ma anche a me stesso».

Sta portando in giro anche altri lavori?

«Sì, uno spettacolo di prosa dal titolo “Solo quando lavoro sono felice” insieme all’attore Niccolò Fettarappa».

Info: 320 5769769

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