Pnrr, allarme aumento costi. Frisoni."A Rimini avanti con progetti"

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«Si rischia di mettere a repentaglio la prosecuzione e i tempi delle attività straordinarie e ordinarie programmate». Anche il Comune di Rimini si associa alle preoccupazioni per il Pnrr già espresse dall’Anci, Associazione nazionale Comuni italiani, che teme l’effetto negativo dei rialzi del costo delle materie prime. Aumenti negli approvvigionamenti che assottigliano il margine di guadagno e di conseguenza potrebbero portare a diradare il panorama delle imprese che fanno domanda per parteciparvi. È per questo che Anci e il Comune di Rimini, nella persona dell’assessora ai Lavori pubblici, Roberta Frisoni, domandano al Governo di agire affinché si adottino «nuove e ulteriori misure di semplificazione e sostegno». Preoccupazione condivisa sì, ma senza allarmismi. Perché «di ritardi nei progetti del Pnrr al momento a Rimini non se ne segnalano». Frisoni lo afferma con serenità, ricordando che nella scaletta delle opere da realizzare primeggiano gli interventi di riqualificazione agli asili nido Il Pollicino, in viale Losanna, Girotondo, in via Circonvallazione occidentale e Peter Pan in via Sacramora. «La nostra Amministrazione sta al momento procedendo rispettando le tempistiche e modalità del Pnrr, aggiornando i progetti e – sottolinea – integrando i finanziamenti dove necessario e cogliendo le opportunità di integrazione delle risorse finora messe a disposizione dal Governo».

La scaletta

Con i 106 milioni di euro aggiudicati da Rimini da suddividere su una cinquantina di progetti, per il 2023 (oltre agli asili nido) ci sono: stazione di posta per senza fissa dimora, il Parco del mare sud, da Bellariva a Rivazzurra, la nuova piscina comunale a Viserba, la riqualificazione dell’Area Ghigi e dell’Rds stadium che diventeranno nuovi centri sportivi, i cui i lavori partiranno alla fine del prossimo anno. Per il 2024, invece, la scaletta vede l’avvio del cantiere per il prolungamento del Metromare fino alla Fiera.

Fase esecutiva

«Ora siamo alla fase esecutiva e ci sono alcune criticità da risolvere, con non poche difficoltà soprattutto per quanto riguarda la messa a terra dei progetti. L’emergenza numero uno – spiega l’assessora, chiarendo il punto dello stato di avanzamento dei lavori –, come hanno già evidenziato il presidente Stefano Bonaccini e il presidente dell’Anci Antonio Decaro, è l’aumento dei prezzi dei materiali che si protrae già da mesi, con i rincari dell’energia e dunque dei costi a carico delle aziende. Un’emergenza che rischia di portare a bandi di gara deserti, ritardi o interruzioni nei cantieri, lasciando i Comuni e le imprese in difficoltà». «Nel Pnrr – puntualizza Frisoni – l’aumento dei prezzi non può nemmeno tradursi in una revisione dei progetti perché i finanziamenti sono legati a indicatori quantitativi, ad esempio ai chilometri di lungomari rigenerati o di infrastrutture realizzate, che devono essere rispettati, pena la perdita dei finanziamenti». Un fattore incisivo, tanto che le Regioni hanno già chiesto a palazzo Chigi di addivenire a un aggiornamento dei prezzi dei progetti.

I soldi li mette il Comune

Proprio per rispettare questi indicatori e allo stesso tempo fronteggiare l’aumento dei costi delle materie prime, «spesso i Comuni – sottolinea – sono costretti a mettere risorse aggiuntive proprie, che non hanno, anche a causa dei maggiori costi che i bilanci degli enti pubblici si trovano ad affrontare in questo periodo anche a causa degli aumenti dei costi energetici».

Tempi stretti

Più soldi da pagare fa rima con tempi che si dilatano, mentre il Pnrr nelle tempistiche è molto rigido. «Bisogna ulteriormente semplificare – ribadisce l’assessora – per garantire che le scadenze nazionali siano compatibili coi tempi di affidamento ed esecuzione dei lavori, evitando di creare un eccesso di domanda di lavori edili pubblici e privati».

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