Più contagi a Cesena, «Ma numeri bassi, non c'è allarme»

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Sono numeri bassi, per quanto ormai da diversi giorni tra i più alti in regione, quelli relativi alle nuove positività da Covid nel Cesenate. La tendenza laspiega Nicoletta Bertozzi, direttrice dell’Igiene pubblica di Forlì e di Cesena: «È difficile fare valutazioni su numeri così contenuti. Su numeri che non sono alti - fa notare - anche un focolaio domestico, che quindi ha un’unica fonte di infezione, è sufficiente ad alzare l’andamento. Di fronte a numeri così bassi, per capire se siamo di fronte a un trend che va consolidandosi, non basta la lettura settimanale; occorrerà guardare i dati su base mensile».

Quei numeri sono però già in grado di raccontare alcune cose e la prima di queste è che il tracciamento continua a funzionare con efficacia. «Cerchiamo di investire moltissimo sul tracciamento e questo ci ha permesso di intercettare anche qualche focolaio: tra i più recenti uno in ambito domestico e uno di piccole dimensioni in una scuola dell’infanzia».

Questi focolai - sottolinea Bertozzi - fanno capire un altro aspetto dello stato del virus: «Sono il segno che in quelle situazioni in cui accettiamo il rischio di non tenere le mascherine e di ridurre le distanze, come è normale succeda in famiglia, in quelle situazioni meno protette, il virus circola ancora, anche se non ai livelli di marzo. Allo stesso modo, i contagi nelle scuole dell’infanzia ci ricordano che quella preponderante è la variante inglese, che colpisce di più bambini e ragazzi».

Sulle prospettive dei prossimi mesi Nicoletta Bertozzi non si sbilancia troppo, ma ammette di sentirsi «cautamente ottimista». Un sentimento dovuto non tanto ai contagi in calo, quanto al fatto che «abbiamo un’arma più potente rispetto a quella dell’anno scorso, che è la vaccinazione».

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