Piscina Forlì, costi più alti ma prezzi bloccati

Famiglie, imprese e impianti sportivi lottano e fanno i conti con i rincari energetici. La piscina comunale, però, nonostante bollette triplicate e utenti in calo ha deciso di non toccare il listino dei prezzi. «Per chi frequenta l’impianto natatorio comunale, il costo di ingresso è rimasto invariato – dice Mattia Rossi, responsabile della piscina -. Non solo, nonostante le spese di gestione siano aumentate in maniera esponenziale, abbiamo effettuato anche un altro tipo di scelta: la temperatura delle vasche e all’interno dell’impianto è sempre la stessa, ovvero non abbiamo abbassato il riscaldamento. L’unico accorgimento, visto il calo del 30% dell’utenza, è la decisione di riorganizzare l’utilizzo delle vasche durante la mattina (ne viene impiegata solamente una) mentre rimane inalterata la situazione del pomeriggio per dare continuità ai vari corsi». Una strategia concreta per limitare i danni derivati dal caro bollette ed evitare ad ogni costo un aumento dei prezzi per gli utenti. «Ora speriamo in qualche aiuto e nei contributi che dovrebbero arrivare per far fronte alla situazione, così da non dover mettere mano alla spesa per gli ingressi in piscina anche perchè non è corretto che a pagare sia l’utente finale proprio adesso che stiamo notando qualche miglioramento – prosegue il responsabile dell’impianto -. Certo, non siamo ai tempi pre Covid ma nel mese di febbraio abbiamo visto un’inversione di rotta, seppur lenta. Le entrate e gli utenti sono di più, anche se non abbastanza per coprire gli aumenti delle spese. Confidiamo nella stagione estiva, con l’utilizzo delle vasche esterne potremmo respirare. O almeno è quello che ci auguriamo».

Insomma, le difficoltà ci sono e la piscina comunale le sta toccando con mano alla luce delle prime bollette arrivate. Se da un lato c’è la speranza che contributi e la bella stagione possano rappresentare una boccata di ossigeno, dall’altro è sempre più forte la preoccupazione dettata dallo scenario attuale. «Il riferimento è proprio alla guerra scoppiata in Ucraina a seguito degli attacchi russi – conclude Rossi –. Questa situazione provocherà, a catena, un altro aumento dei prezzi delle materie prime che si rifletteranno sulle bollette e ancora una volta i costi di gestione si alzeranno. Dopo due anni di Covid, con pochi ristori e perdite ingenti, sono tanti i dubbi per il futuro».

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