Doveva essere una tranquilla vacanza al mare. Un soggiorno a Marina di Ravenna per staccare la spina e dimenticare il brutto episodio accaduto due settimane prima: le botte subite in casa, a Modena, l’ospedale, le costole incrinate e una prognosi di 21 giorni. Non sono passate nemmeno 48 ore dall’arrivo in Romagna, e la violenza ha preso nuovamente il sopravvento nella stanza del residence. Questa volta, tuttavia, la fuga verso la reception è stata provvidenziale; non appena gli addetti hanno visto l’ospite giungere insieme alla figlia, terrorizzate dal compagno fuori controllo, è partita la richiesta d’aiuto alla questura, che si è conclusa con l’arresto dell’uomo, finito in carcere con l’accusa di maltrattamenti.
L’aggressione notturna
L’episodio risale alle primissime ore di mercoledì. Erano circa le 3 quando - stando alla denuncia raccolta in prima battuta dagli agenti dell’ufficio Prevenzione generale, seguita dagli accertamenti della Seconda sezione della Squadra Mobile - il compagno della vittima, 42enne modenese, è rientrato in camera in collera. Una rabbia alimentata forse da alcol e droga. Avrebbe afferrato il telefono della compagna scaraventandolo a terra, per poi metterle le mani addosso. La donna è riuscita a fuggire insieme alla figlia, rifugiandosi alla reception, da dove è partito l’allarme. All’ospedale le hanno dato 5 giorni per rimettersi, tutto sommato meglio rispetto ai 21 di prognosi che ancora dovevano scadere dall’ultimo attacco d’ira. Il 12 luglio scorso, infatti, dopo le percosse al petto subite a casa, la donna ne era uscita con alcune costole incrinate. Passati 15 giorni da quell’aggressione, era arrivato il momento di partire per la vacanza nei lidi ravennati.
Problemi analoghi in passato
Dopo l’arresto, come previsto dal cosiddetto “codice rosso” è stato informato il pm di turno Silvia Ziniti, in vista dell’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti, tenuta ieri mattina. Il 42enne non è nuovo a episodi del genere. E’ noto al Sert alla luce della dipendenza da cocaina, e ha vari precedenti per reati contro il patrimonio e guida in stato di ebbrezza. Già in passato è stato destinatario dell’ammonimento da parte del questore di Modena per violenza domestica sulla madre, avvenuta nel 2017; nello stesso anno anche il tribunale dei minori di Bologna lo ha allontanato dai figli e dalla ex moglie. Problemi analoghi, pare, a quelli per i quali ora è finito in cella.