Piante, il Covid fa sbocciare il pollice verde

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Con la pandemia di Covid-19 cambia il modo di vivere in casa. E, sotto un certo punto di vista, muta anche l’approccio che si ha nei riguardi del verde. In molti, infatti, si sono riscoperti amanti delle piante, con quasi 7 italiani su 10 (il 68%) che vanno nei vivai per abbellire le proprie case e i propri giardini, per trovare soluzioni sostenibili per combattere afa e caldo, per difendersi dalle zanzare o addirittura per coltivare direttamente frutta e ortaggi da portare in tavola. Delle piante si riscoprono diversi aspetti: quelli in grado di allontanare gli insetti, quelli che permettono di produrre in casa “a chilometro zero”, quelli legati alla lotta all’umidità. Senza contare, poi, al relax che può essere conseguenza di un angolo più verde. Coldiretti e l’Istituto di ricerca Ixè hanno fatto le pulci al mercato e hanno realizzato lo studio “Il vivaismo italiano post Covid-19”. Con l’emergenza sanitaria sono infatti mutate le priorità dei cittadini facendo esplodere il bisogno di verde nelle case e, più in generale, nelle aree urbanizzate.

Per l’organizzazione di produttori si parla di «una vera piante-mania evidenziata dalla stessa Bankitalia, che nell’ultima relazione annuale del Governatore Ignazio Visco ha rilevato come nell’anno della pandemia sia raddoppiato l’interesse per le case con giardino con un profondo cambiamento nel mercato immobiliare spinto dalla voglia degli italiani di spazi verdi sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Per godersi un po’ di piante il 74% delle famiglie può contare almeno su un balcone mentre il 42% vive proprio in una casa con giardino che nell’anno della pandemia è stato un vero e proprio sfogo per adulti e bambini».

A quanto pare, poi, la passione per le piante è ormai cosa per tutte le età. Se in passato erano soprattutto i più anziani ad avere il pollice verde, adesso la passione per le piante dopo le lunghe settimane di lockdown si sta diffondendo anche tra i più giovani o tra persone che di solito non si occupavano di vasi o torbe. Nel frattempo, il mondo green si diffonde anche nel turismo: l’allentamento delle restrizioni post-pandemiche, infatti, ha spinto tre milioni di italiani a trascorrere le vacanze estive 2021 in parchi, oasi naturalistiche e riserve. L’uscita dalla pandemia ha rafforzato la voglia di verde con il settore florovivaistico che secondo Coldiretti ha pagato però un prezzo pesantissimo all’emergenza Covid con un crack da 1,7 miliardi di euro.

«È fra quelli più duramente colpiti dagli effetti economici generati dalla pandemia. Dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli che si sta riprendendo più rapidamente, con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021» spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. È lui a sottolineare che «da tutelare c’è il futuro di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare che offre circa 200mila posti di lavoro con un valore della produzione italiana di fiori e piante che arriva a 2,7 miliardi di euro».

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