Pennabilli e il caso "camicia nera". Il sindaco a Bonaccini: "Non mi dimetto, anzi"
«Io dimettermi? Aspettatevi la terza candidatura. Sono i pennesi ad avermi scelto». Botta e risposta tra Bonaccini e il sindaco di Pennabilli. Nell’epoca delle discussioni 2.0. gli stracci volano su Facebook. L’ultima frontiera del litigio vede protagonisti da un lato il presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’altro il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini. Dopo il post di quest’ultimo che a fine settembre aveva scritto «Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera», segnalando il raggiunto pensionamento dai paracadutisti e «lo spirito dannunziano che lo anima sin da bambino», le polemiche erano divampate ovunque. A unirsi al coro anche Bonaccini che il 4 ottobre scorso aveva scritto sulla sua pagina Facebook: «Caro sindaco di Pennabilli, il tuo proclamarti fascista è incompatibile con la Costituzione antifascista su cui hai solennemente giurato e con la fascia tricolore che porti. Chiarisciti con te stesso e poi scusati o dimettiti». Ora la replica: una missiva lanciata nel mare magnum del web dove Giannini scrive: «Caro presidente della Regione, mi permetto educatamente di richiamare l’articolo 1 della Costituzione italiana che cita: “L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”».