Hanno attaccato bottone chiedendo una sigaretta. In realtà puntavano all’oro: quello della catena, oltre all’orologio, che la vittima indossava. Per impossessarsene non hanno esitato a mollare spintoni e calci, per una ventina di secondi da Arancia meccanica che si sono conclusi con la fuga in mezzo alla pineta, quando le urla hanno mandato in fumo il piano. È caccia a un gruppetto di cinque giovani, tutti a cavallo più o meno dei 18 anni, che nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana si sono resi protagonisti di un tentativo di rapina negli stradelli di Marina di Ravenna, finito con l’intervento dei carabinieri.
Accerchiati
Erano passati circa 15 minuti dopo la mezzanotte quando l’episodio si è verificato.
La vittima, un ravennate 61enne, era appena uscito insieme alla compagna dal bagno Hookipa e stava attraversando lo stradello che collega gli stabilimenti balneari a viale delle Nazioni. In quel punto c’è una buona illuminazione e il passaggio è ampio. Insomma, non era proprio un’area appartata e buia. E per tutelare la vittima non riveliamo la sua identità. Il suo racconto, messo nero su bianco nella denuncia presentata ai carabinieri, ripercorre ancora oggi con lucidità il trauma vissuto: «Eravamo circa a metà strada quando abbiamo visto cinque ragazzi che venivano nella direzione opposta. Due si sono fermati: uno mi ha chiesto una sigaretta, l’altro se avevo da accendere». Tempo di mettere le mani nelle tasche e tutto si è svolto in un lampo. «Si sono fatti vicini, quasi attaccati, tant’è che gli ho detto di stare più distanti. Improvvisamente mi sono accorto che gli altri tre che avevano fatto finta di proseguire verso la spiaggia, in realtà attendevano alle mie spalle. Ci avevano accerchiato. Ho sentito una mano che mi afferrava da dietro cercando di strapparmi la catena, così l’ho tenuta stretta con le mani».
Sono partiti calci e spintoni, che hanno fatto cadere l’uomo a terra. Su di lui, tutti e cinque i rapinatori. «Sentivo che cercavano di mettermi le mani al collo per prendere la catena – continua la vittima –, sono riusciti a strapparmela, ma non a togliermela di mano». Stessa cosa anche per l’orologio che aveva al polso.
Le urla in strada
La compagna del 61enne è riuscita a fuggire verso viale delle Nazioni urlando a squarciagola per chiedere aiuto. A quell’ora c’era ancora parecchia gente in giro, e il punto in cui stava avvenendo l’aggressione era sotto la luce dei lampioni. Per i 5 malviventi è stato chiaro che non c’era tempo da perdere. Sono fuggiti tutti facendo perdere le proprie tracce in mezzo alla pineta, in quel punto non recintata. Rialzatosi da terra, il 61enne ha riportato fortunatamente solo qualche graffio e contusioni ai gomiti, dovuti alla caduta. Le pattuglie dei carabinieri sono giunte a stretto giro, raccogliendo la testimonianza della coppia e mettendosi alla ricerca dei malviventi.
Li hanno descritti come giovani tra i 16 e i 22 anni, dalla carnagione non scura, uno con accento straniero, l’altro senza particolari inflessioni. Non sarebbe il primo caso simile, nella località rivierasca. Ed è proprio in questa direzione che ora si concentrano le indagini, volte a capire l’eventuale collegamento tra quest’ultimo episodio e i precedenti già noti alle forze dell’ordine. In altre parole, se ci sia una gang pronta a nuove razzie, che sta trasformando gli stradelli in corso di restyling in un luogo in cui è bene guardarsi le spalle.