Patto Letta Calenda: chi ci sta e chi non ci sta a Rimini

Archivio

L’accordo elettorale fra Enrico Letta (Partito democratico) e Carlo Calenda (Azione) scuote le forze più a sinistra del centrosinistra (Sinistra Italiana ed Europa Verde oggi incontrano il segretario dem), ma per lo più prevale un principio di “sano realismo”: l’avversario è il centrodestra della Meloni (più Salvini e Berlusconi) e per vincere bisogna mettere in campo la coalizione più ampia possibile.

Partito democratico

Emma Petitti (Pd) è la presidente dell’Assemblea legislativa regionale. «Il Partito democratico è il fulcro di un campo largo, dalla sinistra ai moderati, dove ci sono socialisti e Verdi - commenta -. Sono contenta se con questa legge elettorale riusciamo a essere competitivi, abbiamo un competitor che è la destra della Meloni». Il Pd - aggiunge - deve pensare a «lavoro, imprese, diritti civili, giovani generazioni, riforme».

Azione si porta dietro però ex di Forza Italia come Gelmini a Carfagna. «Noi guardiamo alla quota politica, il segretario Letta ha fatto bene le sue valutazioni».

Articolo Uno

Giuseppe Chicchi (ex sindaco di Rimini ed ex onorevole) affida ogni valutazione politica al segretario di Articolo Uno, Lorenzo della Chiara.

Invitato però a pronunciare un proprio giudizio si ispira alla «saggezza del principio di realtà di fronte a una legge elettorale sbagliata». La traduzione è molto semplice: quando c’è un avversario come il centrodestra che viaggia con il vento dei sondaggi in poppa «bisogna allargare l’alleanza il più possibile».

Concetto più o meno simile quello formulato dal segretario Della Chiara. «Auspico di allargare al centro e a sinistra e suggerisco di fare un tentativo anche con il Movimento 5 stelle che è parte integrante del centrosinistra e con il quale abbiamo condiviso due governi».

Gelmini e Carfagna sono però bocconi amari. «L’accordo prevede che esponenti usciti da Forza Italia non potranno essere candidati nei collegi uninominali».

Europa Verde

Il portavoce provinciale di Europa Verde, Cesarino Romani, non vuole neppure entrare nelle questioni politiche e nei giudizi personali, gli basta attingere al suo dna ambientalista. «Abbiamo due visioni del Paese diverse - argomenta -. Credo che in questo momento il tema fondamentale per l’Italia sia l’energia, comprende tutto, dal sociale all’ambiente. Calenda dal mio punto di vista non rappresenta un percorso utile per il Paese. E qui mi fermo, non voglio nemmeno entrare nel merito delle persone, noi siamo lontani dal suo modo di pensare».

Rifondazione

Paolo Pantaleoni, ex segretario di Rifondazione, in qualità di “iscritto semplice” commenta. «Calenda è meraviglioso. In quattro minuti ha svelato per quello che sono le miserie squallide della narrazione di Sinistra Italiana. Le migliori stampelle di sempre, buone per ogni stagione, insignificanti sotto il profilo politico (purché consentano a un pezzo di ceto politico di continuare a riprodursi come tale). Caro Fratoianni quando affidi il tuo futuro alle briciole che cadono dai tavoli di Pd e padroni ti devi accontentare del diritto di tribuna e di difendere l’agenda Draghi».

Per definire le liste dei candidati alle prossime elezioni politiche si prospettano «ancora dieci giorni molto faticosi». A dirlo è il segretario del Pd dell’Emilia Romagna, Luigi Tosiani. «È finito il lavoro delle Federazioni provinciali e oggi la compagine regionale manda le rose per comporre il quadro», spiega Tosiani. Ci saranno «ancora dieci giorni molto faticosi».

Da Bologna, intanto, Più Europa accoglie «con favore» l’accordo raggiunto a livello nazionale con Azione e con il Pd. «È possibile creare una buona proposta europea per battere le destre, tenendo come riferimento l’agenda Draghi. È necessario - dichiara il coordinatore bolognese Arcangelo Macedonio insieme a Matteo Hallissey - finire con tutte le polemiche e guardare avanti nell’interesse dei cittadini, in base a comuni strategie su scelte determinanti per il futuro».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui