Pattinaggio, Guarise: "Sono le mie ultime Olimpiadi, quindi divertiamoci"

Mediolanum Forum. Dalle casse dell’impianto escono le note di “Your song”, una delle canzoni più famose del musical “Moulin Rouge”. Sul ghiaccio Matteo Guarise e Nicole Della Monica stanno perfezionando gli ultimi particolari di quello che sarà il loro esercizio Libero alle Olimpiadi di Pechino. Un primo salchow, un flip, una trottola, un paio di prese, poi la coppia azzurra si ferma, respira e ne approfitta per rilassarsi.

Matteo, un riminese alla sua terza Olimpiade sul ghiaccio: lo avrebbe mai detto?

«Assolutamente no, anche perché riminese e ghiaccio sono due termini che non stanno tanto bene insieme. Invece dopo Sochi e la Corea, ecco Pechino».

A proposito, è pronto?

«Prontissimo. La valigia è già sul letto, mi sono scaricato tre serie da vedere in tv e una bella compilation di musica. Non mi rimane altro che fare i tamponi».

Quanti ne deve fare?

«Tre la settimana prima della partenza, l'ultimo lo farò sabato prima di imbarcarci da Malpensa. Tutti molecolari. Poi, una volta atterrati in Cina, ne dobbiamo fare un quarto. A quel punto saremo prelevati dalle autorità locali e portati direttamente al Villaggio Olimpico dove dovremo attendere l’esito senza uscire dalla camera. Se tutto andrà bene, inizierà la nostra avventura che durerà fino al 21 febbraio. Sarà un periodo lungo, bello, ma che rischia di essere anche monotono visto che per ragioni di sicurezza non potremo uscire dal Villaggio. Addirittura mi hanno detto che il cibo arriverà direttamente attraverso i droni».

Quando inizieranno ufficialmente i vostri Giochi?

«Il 4 febbraio. Ci sarà lo Short della gara a squadre mentre il Libero è stato programmato il 7. Saremo dieci nazioni per tre medaglie. Non sarà facile salire sul podio, ma ci proveremo».

Cosa porterete in pista?

«Lo Short sarà un usato sicuro. Pattineremo sulla famosa canzone dei Beatles ‘Let it be’. Rispetto ai vecchi esercizi qualcosa è stato modificato, ma per la maggior parte gli elementi sono sempre gli stessi. Per quanto riguarda l’esercizio Libero abbiamo scelto ‘Your song’ che fa parte del film Moulin Rouge».

Sedicesimi a Sochi, decimi in Corea. E a Pechino?

«Vogliamo semplicemente goderci il momento. Abbiamo lavorato sodo non lasciando nulla al caso e quindi rimorsi non ne abbiamo come accadde in Russia quando un problema al ginocchio ci condizionò. Sono le nostre ultime Olimpiadi, penseremo solo a divertirci».

Le ultime?

«Purtroppo non siamo più dei ragazzini. Nicole ha deciso di fermarsi perché nella vita di un atleta ci sono anche altre priorità, anche ben più importanti di allenamenti e gare. Io, di conseguenza, dovrei fermarmi».

Ma con Milano-Cortina 2026, con i Giochi nel suo palazzetto, si ferma?

«Questa è una delle poche cose che non mi fa dormire la notte. Sapere che tra quattro anni le Olimpiadi saranno a casa mia, nel palazzetto in cui passo dieci, dodici ore al giorno e dove conosco ogni angolo, è una bella iniezione di adrenalina. È vero, avrò 37 anni, ma penso di poter fare ancora la mia figura. Vedremo cosa riserverà il futuro».

Il ricordo più bello dei Giochi?

«Spero tanto di poterlo avere dopo Pechino. La prima cerimonia di apertura a Sochi, con l’accensione della fiamma olimpica, è stata un’emozione che non dimenticherò mai. Anche adesso che la racconto ho i brividi. Un sogno per il quale devo ringraziare il gruppo delle Fiamme Oro della Polizia che mi hanno permesso di vivere tutto questo».

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