Partito in tutta l’Unione europea il divieto alla plastica monouso

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È scattato sabato scorso in tutta l’Unione europea il bando alla plastica monouso più inquinante. Al centro della disposizione ‘Single use plastic’ ci sono piatti e posate, cannucce, cotton fioc, palette da cocktail, contenitori in polistirolo per alimenti e bevande. Salvi, invece, i bicchieri di plastica, per i quali è prevista una riduzione del consumo. I negozi potranno continuare a venderli fino ad esaurimento delle scorte. Molte sono le alternative che si possono riutilizzare: detersivi alla spina, borracce, imballaggi in carta o fatti con bioplastiche. La scommessa europea, ora, è riuscire a cambiare gli stili di vita partendo dall’addio dell’usa e getta che ha causato notevoli danni all’ambiente. Secondo uno studio dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica vanno a finire negli oceani. Nel Mediterraneo ogni giorno ce ne vanno 731 tonnellate, di cui 90 solo nei mari italiani. Nel 18% dei pesci ad alto valore commerciale pescati nel Mediterraneo (tra cui pesce spada e tonno) ci sono frammenti di microplastiche. Nel 2050 la proiezione è a tinte fosche: si rischia di avere nelle acque del mondo più rifiuti fatti di plastica che pesci. Ecco perché le politiche “plastic free” sono più che mai necessarie.

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