Paolo Migone all'House of Rock di Rimini

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La lotta sempre attuale tra grandi e piccini che sfocia in un’ironia dal retrogusto amaro, capace di strappare risate e suscitare riflessioni. Sono gli ingredienti che Paolo Migone, cabarettista toscano approdato a Zelig dal 2000, porterà questa sera sul palco dell’House of Rock di Rimini. Il comico proporrà al pubblico monologhi caratterizzati dal suo stile inconfondibile e dalla sua mordacità toscana. L’appuntamento è per questa sera alle 22.

Paolo Migone, che cosa si deve aspettare il pubblico questa sera?

«Con le nuove puntate di Zelig ho provato a cambiare argomento, andando oltre al solito monologo uomo-donna. E mi sto divertendo tanto. In questo spettacolo io sono un bambino che parla male dei grandi: i genitori, gli insegnanti, i preti. Racconto quanto mi hanno rovinato l’infanzia con i paletti e le regole che mi impediscono di divertirmi. Non c’è nostalgia o ricordo. Io arrivo con il grembiule, con scritto “Paolo 3B”, proprio come un bambino delle elementari. Sparo a zero contro i grandi, in modo anche duro».

Qual è la reazione di un pubblico? I “grandi” in parte si rivedranno bambini in questa situazione, ma immagino che in parte si sentano anche attaccati...

«È un successo che non mi aspettavo. L’ironia è anche cruda, ma la cattiveria fa sempre ridere. Quello che esce è un riso un po’ amaro. Non sempre ci si rende conto di essere così presi in casa. Molti divieti e privazioni che da grandi si impongono ad esempio ai figli sono nati come effetto domino: li avevo io, quindi li devi avere anche tu. La sfida è fare uno sforzo di memoria e cercare di intercettare nei nostri figli desideri e aspirazioni dei figli, che sono diverse dalle proprie. È una provocazione che lancio, che lascia un po’ spiazzati: ridi, ma pensi e rifletti».

C’è anche l’emozione del tornare a fare spettacoli dal vivo, dopo tanti mesi di stop a causa della pandemia.

«Certamente. Di recente sono stato al Teatro degli Arcimboldi. Più di 2.000 persone nel pubblico, tutti appiccicati come ai vecchi tempi. È stata una grande emozione vedere un pubblico enorme, con tutti entusiasti. Sono contento, perché potevo fare il solito pezzetto – che un po’ mi ha stancato – e invece ho avuto questa intuizione, appena 10 giorni prima dei provini per la nuova edizione di Zelig».

E come è nata questa intuizione?

«Boh. È emersa così, dietro un grande boh. Le idee degli artisti non so da dove vengono e nemmeno dove vanno».

Per prenotazione 0541 775803; 349 5605443

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