Ospedali privati: "Tutti vaccinati, ma è emergenza infermieri"

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«Il personale a contatto con i pazienti è già tutto vaccinato: medici, infermieri e oss. Lo sono anche quasi tutti gli impiegati dell’amministrazione. Sono molto fiero di questo». Davide Dell’Amore, direttore sanitario di Ospedali privati Forlì, racconta con evidente orgoglio il raggiungimento di una percentuale pari pressoché al 100% per quanto riguarda i sanitari immunizzati con doppia dose di vaccino. Si tratta di circa «200 infermieri e 170 medici, quasi tutti in libera professione, operanti a Villa Igea e Villa Serena e nell’ambulatorio Primus». L’unico cruccio, quello del personale infermieristico. «La pandemia ha accentuato una situazione già critica, che adesso è diventata davvero problematica: anche noi, come tutte le strutture sanitarie, abbiamo bisogno di infermieri e non sappiamo dove reperirli». Quella della mancanza di infermieri, così come di oss, operatori socio sanitari, e in primo luogo di medici, è una “patologia” da tempo diagnosticata. Le associazioni sindacali di categoria denunciano da tempo l’esiguità del numero di operatori sanitari adeguatamente formati per lavorare sotto il contratto del Servizio sanitario nazionale, così come le per le case di cura private o le strutture residenziali per gli anziani. Svariati gli appelli di Anaste, l’Associazione nazionale strutture terza età, così come di Aiop, Associazione italiana ospedalità privata, denunciando anche il “furto” di operatori da parte delle strutture pubbliche. «Erano già insufficienti prima del Covid - rammenta Dell’Amore - e con la pandemia, che ha alzato la domanda di infermieri e dottori, il Servizio sanitario nazionale ha iniziato ad attingere anche dal privato. Ecco perché siamo così in difficoltà».

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