"Orgoglio e pregiudizio" al Comunale di Russi

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«È una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo provvisto di un ingente patrimonio debba essere in cerca di moglie».

Uno degli incipit più celebri di tutta la letteratura, capace di lasciare intravedere, da subito, il mondo che Jane Austen svelerà poi ai suoi lettori in Orgoglio e pregiudizio. Un romanzo-capolavoro, che dal 1813, anno della pubblicazione, non ha mai smesso di appassionare il pubblico, non solo della pagina scritta, ma anche del cinema che a quel testo ha attinto più volte (dal 1940, con Laurence Olivier fino a quello glamour del 2005 con Keira Knightley non si contano le trasposizioni filmiche ma anche televisive); così come del teatro con le più diverse versioni, musical compreso, in lingua inglese però. Perché, anche se sembra quasi impossibile, finora quel testo non è mai stato proposto come pièce teatrale nel nostro Paese, tanto che quella che va in scena questa sera al Comunale di Russi – e che approderà al teatro Galli di Rimini tra il 14 e il 16 gennaio – è la prima riduzione teatrale italiana. Si tratta di un testo frutto del lavoro di adattamento di Antonio Piccolo e affidato alla regia di Arturo Cirillo che in palcoscenico veste i panni del signor Bennet, ovvero del padre delle ragazze in età da marito – non più cinque ma nell’economia teatrale soltanto un paio. Per uno spettacolo che vede in scena una compagnia numerosissima: oltre allo stesso regista, Valentina Picello, Francesco Petruzzelli, Sabrina Scuccimarra, Rosario Giglio, Eleonora Pace, Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta, chiamati a dar voce e corpo alle schermaglie familiari e amorose, alle aspirazioni e alle delusioni delle ragazze e della costellazione di conoscenze e pretendenti che le circondano. Insomma, chiamati a rappresentare il mondo della stessa autrice, che con penna arguta e vivace tratteggia quel mondo borghese, quella campagna inglese di fine Settecento, feste e balli, pettegolezzi, passeggiate e gite in carrozza... che lei ben conosce. E che propone nei suoi romanzi, che, come spiega lo stesso Cirillo, sono «una spietata critica e allo stesso tempo un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca. Per fare questo si cala nei suoi personaggi/alter ego amandoli e prendendoli un po’ in giro, magari standosene nascosta dietro una tenda a osservarli, ridacchiando tra sé. Da dietro quella tenda, come nel buio di una quinta, celata agli sguardi altrui ma attenta a non farsi sfuggire nulla di ciò che accade, Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro».

Lo spettacolo a Russi inizia alle 20.45.

Info: 0544 587641
www.comune.russi.ra.it
www.ater.emr.it

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