Olimpiadi, la risalita verso l'oro di Tamberi è iniziata in Romagna

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Il meraviglioso viaggio di Gianmarco Tamberi verso l’oro olimpico del salto in alto conquistato ieri a Tokyo ha preso il via dalla Romagna. Giovedì 26 gennaio 2017, alla clinica Malatesta Novello di Cesena. Tamberi non ha dimenticato niente e nessuno e ieri, nel momento della gloria, ha ringraziato chi gli è stato più vicino in questi anni e ha fatto i nomi del professor Francesco Lijoi, che lo operò a Cesena insieme ad altri due chirurghi ortopedici, Emanuele Lupetti e Massimo Paganelli, e Fabrizio Borra, fisioterapista di Forlì che da anni segue l’atleta. «Non ci posso credere, dopo l’infortunio che mi impedì di andare a Rio ho sognato questo giorno così tanto tempo. Ho passato ogni tipo di difficoltà pur di riuscirci, avevo questo sogno dentro da così tanto e oggi l’abbiamo realizzato e dico abbiamo perché penso a tutte le persone che l’hanno condiviso con me, tutto il team sanitario, Lijoi e Borra, mio papà, Chiara che mi è stata a fianco. Ce l’abbiamo fatta». Dall’altro capo del mondo, il professor Lijoi, che un anno fa ha operato anche Fognini alle caviglie a Ravenna, è commosso: «Ci siamo sentiti al telefono dopo la vittoria, Gianmarco era felicissimo e mi ha ringraziato, abbiamo gioito insieme per un traguardo che inseguiva da 5 anni e ci siamo detti che dopo tanta fatica ce l’abbiamo fatta. Il merito ovviamente è soprattutto suo, ma tutto la staff che lo ha seguito e con il quale ho collaborato, così come il fisioterapista forlivese Fabrizio Borra, ha lavorato in grande sinergia per prepararlo al meglio all’appuntamento olimpico». Lijoi ripercorre le tappe: «Ho operato Gianmarco nel 2017 a Cesena alla clinica Malatesta Novello dopo che aveva già fatto un primo intervento: era andato bene, ma aveva ancora qualche problema. Venne da me con suo padre e da allora siamo sempre stati molto uniti. Lo operai in artroscopia e iniziammo un percorso di ripresa. Recuperare al meglio atleti di altissimo livello come lui è sempre un percorso molto difficile, dopo un infortunio si innescano problemi fisici e psicologici: Tamberi rimase un po’ traumatizzato dall’infortunio ma ha sempre avuto una grande forza di volontà. E’ un ragazzo splendido, intelligente, solare e sensibile, oltre ad essere un grandissimo atleta. Questa bellissima medaglia d’oro la merita per tutti i sacrifici che ha fatto in questi anni». Lijoi assicura che Tamberi è come si vede in televisione: “È solare, altruista e gli vogliono tutti un gran bene. E’ una persona intelligente e di grande spessore umano, esterna le sue emozioni con grande spontaneità. Non porta rancore a nessuno e non mi ha meravigliato che abbia condiviso la medaglia d’oro con Barshim, un collega che stima molto. E’ davvero un personaggio notevole e merita tutto questo successo: ha realizzato il suo sogno e sono felicissimo per lui. Sono molto legato a Gianmarco e conosco bene il padre, tra di noi c’è sempre stato un rapporto di fiducia reciproca e sono felice di avere contribuito ad aiutarlo a raggiungere questo bellissimo traguardo. Tutta la felicità che ha esternato dopo la vittoria, mi riempie di gioia. E’ una grande soddisfazione e un bellissimo regalo a tutti agli italiani».

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