Nutella un po’ più romagnola con le nocciole di Terremerse

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Fra pochi anni nella Nutella ci sarà anche un po’ di cooperazione romagnola: Terremerse ha infatti stretto un accordo con Ferrero per la fornitura di nocciole, ingrediente indispensabile per produrre la crema spalmabile più famosa del mondo. Oltre all’impatto che questo investimento avrà sul futuro della cooperativa, abbiamo chiesto al presidente Marco Casalini e al direttore generale Emilio Sabatini qual è il bilancio del 2020 e i progetti per l’anno in corso.

Presidente, intanto qual è in sintesi l’attività di Terremerse?

«Siamo una cooperativa multifiliera che nasce nei territori ravennate e ferrarese e negli ultimi decenni è cresciuta a livello nazionale, con presenza in sette regioni. Si occupa di servizi agli agricoltori: dai cereali proteici alle agroforniture, ai comparti ortofrutticolo, industriale e delle carni. Abbiamo 5.600 soci e 375 dipendenti, con un fatturato che si aggira sui 177 milioni di euro».

Che tipo di compito svolgete per i vostri soci?

«Abbiamo l’ambizione di affiancare l’agricoltore quotidianamente con la rete tecnica e i punti vendita. I nostri presìdi sul territorio superano le 50 unità: all’interno operano tecnici che quotidianamente cercano di sostenere al meglio le scelte imprenditoriali dei nostri agricoltori. In sostanza svolgiamo un ruolo di collegamento tra la produzione e il mercato».

E dal 2021, in cui festeggiate i 110 anni di vita, siete diventati anche Organizzazione di Produttori.

«E questo significa che possiamo offrire alle aziende agricole un servizio importante in termini di concentrazione dell’offerta, commercializzazione e gestione dei piani operativi. Questo anche grazie all’incorporazione di Pempacorer, che oltretutto ci permetterà di aumentare il volume di fatturato dai circa 177 milioni attuali a circa 240 milioni. In occasione dei 110 anni abbiamo anche rivisto immagine e payoff della cooperativa, sottolineando gli aspetti centrali della nostra attività: una cooperativa multifiliera che opera nei confronti del territorio, del produttore e del mercato sostenibile».

Adesso, direttore, grazie all’investimento sul nocciolo e all’accordo con Ferrero avete un’ulteriore opportunità di crescita. Cosa prevede?

«Terremerse investe circa un milione e mezzo per realizzare l’impianto di accoglimento del prodotto, che sarà realizzato in provincia di Ravenna e dove dovrà essere essiccato e stoccato per la successiva consegna a Ferrero. Gli agricoltori soci dovranno raggiungere una massa critica di prodotto, come richiede l’industria: parliamo quindi di volumi importanti in un arco temporale di cinque anni con l’obiettivo ambizioso di destinare 600 ettari alla messa a dimora di noccioleti. Riteniamo di poter gestire il tutto anche grazie a una logistica che non coinvolge solo il nostro territorio ma anche quelli di altre regioni dove siamo presenti, come Marche, Lazio, Toscana e Veneto».

Una domanda inevitabile, presidente, riguarda l’anno appena trascorso.

«Terremerse ha retto bene: abbiamo potuto continuare a lavorare, anche chiedendo sacrifici ai nostri collaboratori e ai nostri dipendenti. Anche agli agricoltori sono stati chiesti sacrificio e massimo rispetto delle regole: ciò ha reso più complessa l’attività e ha allungato i tempi, ma potendo continuare a lavorare alla fine abbiamo registrato contraccolpi di minore entità rispetto ad altri settori. I veri problemi sono arrivati dalle gelate della primavera scorsa su alcune aree di frutticoltura, che si sono ripresentate quest’anno».

A lei direttore la risposta su cosa vi aspettate dal 2021.

«Ci aspettiamo che possa continuare il beneficio che il settore carni ha registrato dopo lo scoppio della pandemia mentre per gli altri settori prevediamo continuità. Del resto il nostro è un modello consolidato e anche per questo dà buoni risultati. È ovvio che la questione climatica è preoccupante: oggi parliamo di situazioni di siccità già nel periodo primaverile: la nostra ricerca e sviluppo è impegnata a studiare tecniche e risorse per produrre di più consumando meno».

Due importantianniversarinell’anno 2021

Nel 2021 Terremerse celebra 2 importanti anniversari: oltre al trentennale della cooperativa ricorrono anche i 110 anni della “Cooperativa coloni, piccoli affittuari e mezzadri di Massalombarda”, da considerare a tutti gli effetti la società capostipite di Terremerse che, attraverso una serie di progressive fusioni, è arrivata oggi a vantare oltre un secolo di vita. Per comunicare al di fuori di Terremerse l’evoluzione che è in atto all’interno della Cooperativa, è stato deciso di rivedere anche la grafica del logo aziendale, che sarà accompagnato anche da un rinnovato pay off che rappresenta, e rappresenterà sempre più per il futuro, l’essenza di Terremerse: pensare multifiliera, agire sostenibile. Pertanto oltre all’aspetto grafico, che pur mantenendo la radice del logo attuale (dal 2002) se ne differenzia in modo evidente, il nuovo pay off sostituisce il pur valido ed effettivo riferimento ai “territori e mercati in rete”, con ciò che meglio definisce il DNA della Terremerse attuale, ossia l’essere un’azienda multifiliera che agisce secondo regole di sostenibilità.

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