Nuovo film su un Fellini "apocalittico" con le musiche di Mecozzi

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RIMINI. Nell'anno del centenario felliniano, non mancano libri, mostre e film dedicati al regista riminese a 100 anni dalla nascita. Ed ecco una nuova pellicola originale e ambiziosa che vuol essere un omaggio intenso e appassionato alla genialità del cinque volte Premio Oscar. Il regista Mauro Camattari e lo sceneggiatore Marco Tibaldi lo hanno annunciato sul palco del Teatro Galli di Rimini, in occasione della serata evento “Fellini e il sacro: dialoghi, testimonianze e musica”, alla presenza, tra gli altri, del regista e scrittore Pupi Avati.

Si tratta di un film altamente spettacolare e contaminato da diverse arti dello spettacolo, soprattutto di derivazione circense contemporaneo, un genere nuovo dove il cinema incontra il teatro, i grandi show live e altre forme d’arte, «dove anche la musica non sarà colonna sonora – assicura Mauro Camattari, il regista – ma sarà parola e anche i costumi non saranno solo tali ma soprattutto abiti di gran moda, nel migliore stile italiano».

CHI È. Emiliano, animatore della Riccione fabbrica del divertimento di qualche decennio fa (ben prima del modello Ibiza e Miami), Mauro Camattari è un creatore di favole, cioè di eventi multimediali. “Mai smettere di sognare”, è la sua parola d’ordine. A una consulenza prestigiosa per la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino ha affiancato regie per eventi di Gigi D’Alessio, Patti Pravo, I Nomadi, Andrea Bocelli. Di recente ha prodotto e diretto Credo e I Dieci Comandamenti in chiave moderna, cortometraggi commissionati dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Dall’incontro con Marco Tibaldi, teologo laico che gli parla di religione con un linguaggio accessibile (“da bar”, testuale), che gli consente di considerare testi sacri da reinterpretare in chiave moderna, è nata un’amicizia e un percorso che ora trova un traguardo nel nuovo film, le cui riprese dovrebbero iniziare  a breve.
Il lungometraggio ha la sceneggiatura di Marco Tibaldi, con la collaborazione dello stesso Camattari e di Fabio Zavattaro, e la consulenza di Vincenzo Mollica, grande amico di FF, che ha suggerito alcune chicche sul regista.
La produzione è de “La scala cinematografica”, che segna il ritorno di uno dei grandi produttori italiani, Pietro Innocenzi, ed è una coproduzione francese e tedesca.
La distribuzione internazionale è curata da Stefano Bethlen, su piattaforma di Amazon Prime.

Il film è un omaggio a Federico Fellini, anche se il regista di Amarcord e La strada non si vedrà mai sullo schermo: “non è intepretabile” assicura Camattari.
La pellicola lo racconterà allora su tre livelli: la fantasia (protagonista una ballerina), l’attualità (i grandi esperti della filmografia felliniana) e le arti, in un mix di generi cinematografici, tecniche di ripresa, stile di recitazione e di regia.

“Il cinema è come una vecchia puttana, come il circo e il varietà, e sa come dare molte forme di piacere”.
“L’unico vero realista ò il visionario”.
“Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio”.
“Felliniano… avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo”.

“In queste frasi di un Maestro come Fellini si riassume il mio modo di leggerlo e interpretarlo. – rilancia Mauro Camattari – In esse sono contenute anche le idee guida del progetto per la regia del film, i cui ingredienti corrispondono a quattro dimensioni fondamentale dello spettatore d’oggi: lo spettatore è assetato di bellezza; ognuno vuol sognare una realtà diversa; Avere un Dio per amico; Vivere con stile”.

“Il film dedicato a Fellini è un’ulteriore, felice espansione della creatività del gruppo di lavoro che ha ideato e realizzato il progetto multiforme «Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro»” precisa lo sceneggiatore Marco Tibaldi.
Oltre alla figura fondamentale di Giulietta Masina, l’idea chiave è il muoversi di Fellini “in ottica apocalittica – prosegue Tibaldi – nell’accezione biblica di rivelazione. Fellini è autore apocalittico, pensa attraverso immagini e musica, e la tromba che suona la moglie nella scena de I clown non può non rimandare a quella che nell’Apocalisse biblica introduce il tema finale della grande risurrezione”.

Le musiche del film (non solo colonna sonora ma anche parola) sono del compositore Federico Mecozzi, con Cristian Bonato, Stefano Serafini e Davide Testoni.
Il cast (ancora top secret) comprenderà attori e altri artisti di livello internazionale.

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