Notte Rosa, la spiaggia ha fatto il pieno

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“Notte Rosa”, rosa pallido o forse stinto. Dopo tre giorni di eventi e spettacoli è l’ora dei bilanci anche se è ben chiaro come a parte gli epicentri della festa abbinati ai grandi concerti, per il resto il clima da “capodanno dell’estate” sia solo un ricordo. La spiaggia, invece, ha fatto la “parte del leone”. Lo testimonia Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese demaniali, fra i promotori dell’intrattenimento on the beach dal porto a Miramare.

«Secondo me – spiega Vanni – alcuni nostri colleghi nel mondo del turismo vivono ancora nel periodo del Covid».

Prego? «Bisogna fare, fare e fare. Poche chiacchiere, ancora meno “duli”. Prima del 2019 nei bar, nei ristoranti, negli alberghi c’erano feste, eventi, addobbi, divertimento. Qua oggi aspettano che qualcuno faccia per loro. Si sono tutti un po’ imborghesiti, ci deve pensare qualcun altro. Pubblico e privato devono lavorare assieme, ognuno mettere il proprio, non si può vivere di rendita, la riviera ha insegnato al mondo come si fa sistema. Dobbiamo investire tutti per promuovere la riviera. A parte il numero delle persone sulla spiaggia, segnalo il clima, l’atmosfera positiva, nessuna confusione, no al “bum bum bum”. Vale per la Notte Rosa, vale per tutta la stagione. La Notte Rosa è l’esempio di come si debba fare sistema».

“Notte da rivedere”

«Anche le idee più belle e brillanti non durano in eterno». Lo scandisce Riziero Santi, segretario del Pd di Riccione, a proposito del “capodanno dell’estate”. «La Notte rosa è stata un’idea brillante e oggi è in evidente difficoltà. Attenzione però a considerarla il problema in assoluto. Non è cancellando la Notte Rosa che si risolveranno tutti i problemi. Occorre lavorare invece su identità e qualità del prodotto, inteso in senso lato. Il tema è strutturale e infrastrutturale. Gli sforzi non vanno fatti per affossare, denigrare o difendere la Notte Rosa ma per farsi venire una nuova idea brillante. Magari questa volta abbinata alla parola “giorno” e non alla parola “notte”».

Il dibattito appassiona anche l’ex sindaco di Riccione, Daniele Imola. «Se si vuole riscoprire il fascino delle prime edizioni bisogna riscoprire lo spirito coinvolgente, appassionato di tutti i riccionesi. Ogni attività, organizzazione, ogni riccionese aveva fatto qualcosa per tingere di rosa quelle giornate, questo faceva la differenza e creava quel clima giusto che ha fatto parlare di questo evento in tutta Europa. Dobbiamo recuperare questo se vogliamo veramente guardare al futuro».

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