Notte Rosa, i sindaci fanno quadrato: "Deve restare"

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Sindaci compatti: «Lunga vita alla Notte rosa». Le recenti riflessioni del conduttore e direttore di Radio Deejay, Linus, che danno per superato il Capodanno dell’estate, hanno innescato le riflessioni dei primi cittadini di Riviera e entroterra. Morale: prima di intonare il “De profundis”, cestinando un prodotto che ha funzionato per 18 anni e vale come biglietto da visita, bisogna rimboccarsi le maniche per rivitalizzare la regina dell'estate. Da Bellaria a Santarcangelo è questa la chiave di lettura, in un coro unanime.


Anticipare la promozione

A aprire le danze è Filippo Giorgetti, sindaco di Bellaria Igea Marina dove l’evento cardine dell’estate «ha funzionato – spiega - perché adattato al nostro target di riferimento, ossia famiglie con bambini». Un brand, prosegue, «che mette al riparo dalle orde della movida spaccatutto che in passato si davano appuntamento a Riccione innescando gravi problemi di ordine pubblico». Detto questo, è innegabile la stanchezza che fermenta attorno alla Notte Rosa «e che nessuno ha mai nascosto sotto al tappeto». Da qui il bivio: darsi un paio di anni per rilanciare la festa, «elevandola al rango di evento nazionale e riaccendendo gli imput degli operatori privati o gettare la spugna creando nuove iniziative». Dubbio amletico a parte, per lui si può già ritoccare la rotta, «anticipando la promozione da maggio a gennaio e allargando il tiro non solo all’estero ma anche a tutta Italia». Tradotto: a parte il doveroso piano “B” è bene rivalutare «l'unico evento su cui la Romagna riesce a far sistema senza guerriglie fratricide». Lavorare sull'aspettativa per il sindaco belligeano è il punto di partenza per far impennare l’interesse generale. Come? «Con una campagna mediatica ad hoc che punti tutto sul sistema territorio». Come i francesi, conclude, che per pubblicizzare la zona della Camargue «non si focalizzano sul singolo paesino».


Sinergie con gli imprenditori

Altra spiaggia, stesso mare, la sindaca di Cattolica Franca Foronchi punta i fari su un’ulteriore questione: chi amministra non deve restar incollato alla scrivania «ma viaggiare portando a casa ispirazioni innovative». Quanto alla Notte rosa, ricorda che sarà presto organizzato un tavolo per riflettere tutti assieme sul da farsi, fermo restando che i sindaci della costa «fanno squadra con quelli dell’entroterra, consapevoli che il turismo sia una realtà che gira a livello provinciale, anzi regionale». La kermesse d’altronde è appena maggiorenne e può ancora essere instradata per crescere bene. «Guarderemo avanti – promette Foronchi - senza riposare sugli allori e senza limitare il focus all’evento singolo ma allargando il tiro al futuro del nostro turismo». Quanto al bilancio del weekend rosa, Cattolica è finita sulla Rai grazie a ospiti di caratura, da Orietta Berti a Mika. Al netto dei dati, rimarca l’importanza «del rispetto dei ruoli tra amministratori e imprenditori», il connubio da cui nascono le idee migliori. Poi dà un calcio alle polemiche: «Il calendario ha ben più di un weekend perciò la kermesse non è il termometro per capire se una provincia è litigiosa», ipotesi che per lei scorre peraltro sui binari dell’irrealtà. L’accento lo pone «sulle richieste dei turisti che sono cambiate e cambiano a ritmo serrato» ma a prevalere nella sindaca cattolichina è la fiducia perché i romagnoli hanno invettiva da vendere «e il loro è uno dei modelli turistici più esportati».


Potenziare l’appeal

Da Misano il primo cittadino Fabrizio Piccioni ribadisce l’unicità di serate costellate da un caledoscopio di eventi. Che si riscontrino picchi di maggior o minor successo gli sembra «fisiologico in un weekend che va dimostrando coesione tra Regione, Comuni e associazioni che concorrono allo spirito della festa». A risultare ammaccato «è lo spirito di coinvolgimento dei privati che – rammenta - arricchiva la festa con iniziative diffuse». Ecco perché, continua ancora Piccioni, una manifestazione simbolo va rivista nelle formule e rivitalizzata «come avviene per qualsiasi prodotto turistico a partire dal Ferragosto». La soluzione per renderla esperienza frizzante nel cuore dell'estate? Lavorare non stop «da settembre fino all’anno prossimo». Stringendo il campo su Misano: il concerto di Irene Grandi ha fatto filotto ma un cambiamento auspicabile c’è. «La gente – nota Piccioni - deve venire appositamente per la Notte rosa, sceglierla, attenderla con emozione, non trovarcisi in mezzo quasi per caso, perché le ferie cadono in quella data».

Mettersi in discussione

Si schiera a difesa della grande cornice dell’estate la sindaca di Santarcangelo Alice Parma definendola «una proposta estremamente variegata di iniziative, a pochi chilometri di distanza, in tutta sicurezza». Un risultato frutto di uno sforzo collettivo e corale, rimarca ancora puntando la barra sulla capacità della Nottata pink di cambiare pelle. Lo spunto viene fornito «dal festival di teatro contemporaneo di ricerca più longevo d’Italia» ospitato da Santarcangelo «che è capace di evolversi e rinnovarsi di continuo, mettendosi in discussione costante, mantenendo la sua spiccata identità». Un percorso che insegna l’importanza «della tensione a un continuo rinnovamento, una ricerca verso format, stili, pubblici diversi che è utile a qualsiasi manifestazione e non può che giovare anche alla Notte Rosa». Partendo dal presupposto «che si tratta di un evento dall’indiscussa attrattività, ogni cosa è perfettibile», va al punto Parma. L’auspicio è che il traguardo della maggiore età «sia uno stimolo per fare sempre meglio, sempre tutti insieme». La certezza invece è che la Notte Rosa «non è mai stata ferma, - segnala la sindaca clementina – ma si è sempre rinnovata e così continuerà a fare».


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