Bertinoro, sciopero per il contratto alla Fustelpack Smurfit Kappa

BERTINORO. Produzione quasi bloccata alla Fustelpack Smurfit Kappa di Capocolle di Bertinoro durante lo sciopero proclamato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil Forlì per il mancato rinnovo del contratto. L’adesione è stata altissima, soprattutto nei quadri degli operai, sia tra chi finiva il turno mattutino e sia tra quelli che dovevano iniziare quello pomeridiano. Un’ora di blocco per sostenere le proposte sindacali, un segnale della lotta che contrappone parte dei lavoratori e i vertici dell’azienda, che produce imballaggi in cartone ondulato da oltre vent’anni. «L’adesione è stata altissima – dicono i sindacati Cgil, Cisl, Uil – nei reparti produttivi con il blocco pressoché totale della produzione. La Smurfit Kappa Fustelpack è un’azienda solida, che ha realizzato un notevole piano di investimenti nel proprio stabilimento. Adesso abbiamo bisogno di un nuovo contratto aziendale per ribadire che la competizione si deve basare sulla qualità, sugli investimenti, ma anche sulla valorizzazione dei diritti e dei bisogni delle persone che ci lavorano. Lo sciopero è stato un segnale molto importante, un risultato che deve far riflettere l’azienda e che dimostra la giustezza delle nostre rivendicazioni. A questo punto, crediamo sia importante che il confronto prosegua su basi diverse rispetto a ciò che è accaduto finora. Lo stato di agitazione continua per altre quattro settimane a partire dal 18 marzo. Noi sindacati ed Rsu aziendali siamo qua, disponibili come sempre al dialogo ed al confronto pronti a continuare la trattativa in qualsiasi momento».

Le richieste

L’ultimo incontro tra vertici aziendali e sindacati non aveva trovato un accordo. I delegati dei lavoratori avevano avanzato come richieste: il raggiungimento di un premio di produzione accessibile e dignitoso, dare stessi diritti e tutele a tutti coloro che lavorano all’interno di Fustelpack, l’introduzione di strumenti di conciliazione fra vita e lavoro per i dipendenti. Insomma richieste legate alla conciliazione del tempo di vita che non sembrano trovare apertura da parte dell’azienda di Capocolle. Dalla prossima settimana i dipendenti torneranno ad incrociare le braccia per cercare di aprire un varco con l’azienda, che vede impegnate poco più di cento persone, delle quali 60-65 come operai. Proprio quelli che hanno bloccato la produzione per un’ora di protesta.

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