L'Anpi chiede di vietare le celebrazioni della Marcia su Roma a Predappio

Archivio

PREDAPPIO. Appello dell'Anpi per vietare la celebrazione a Predappio della marcia su Roma fissata per il 28 ottobre nella cittadina che dette i natali a Benito Mussolini, perché "celebrarla significherebbe celebrare il fascismo e disattendere e violare il dettato della Costituzione". E' un passaggio della lettera che l'Associazione nazionale dei partigiani e il suo vicepresidente nazionale Emilio Ricci, hanno inviato al prefetto di Forlì Fulvio Rocco de Marinis, al questore Loretta Bignardi e al sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, per vietare la manifestazione. Nella lettera, Ricci, ricorda che ogni anno, il 28 ottobre a Predappio, "assistiamo a un corteo di camerati in camicia nera che espongono simboli dell'odio (svastiche, fasci littori o celtica) e porgono, con fare osannante, il saluto romano al sacrario di Benito Mussolini". Una "ulteriore aggravante" è rappresentata dal fatto che i manifestanti "non chiedono l'autorizzazione alle autorità e di fatto ogni volta questa celebrazione viene tollerata" nonostante la legge Scelba e la legge Mancino "sanzionino in maniera anche penalmente rilevante l'apologia del fascismo".

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui