Al Fulgor di Rimini il documentario girato sul set de “La voce della luna" di Fellini

RIMINI. «C’è una inquadratura nel mio film, un ultimo momento in cui Federico Fellini gira lui stesso con in mano una cinepresa Arriflex 35 millimetri. Sta inquadrando la luce abbagliante della luna. È l’ultimo giorno di lavorazione sul set de “La voce della luna”. È un’immagine potente, Federico è come un astronauta che cattura il bagliore pazzesco della luna».

Eugenio Cappuccio, regista di “Verso la luna con Fellini”, film documentario girato sul set dell’ultimo film del grande maestro riminese – in programma oggi pomeriggio alle 17 al cinema Fulgor di Rimini per la rassegna “Verso il 2020. 100 anni di Fellini” – non riesce a nascondere l’emozione. Nel 1989, anno delle riprese de “La voce della luna”, non ancora trentenne fu chiamato da Fellini con il quale aveva già collaborato per “Ginger e Fred” e alcuni spot: il maestro gli chiese personalmente di dirigere un documentario seguendo la vita sul set del film tratto dal romanzo “Il poema dei lunatici” di Ermanno Cavazzoni, con interpreti principali Roberto Benigni e Paolo Villaggio.

Trent’anni dopo la sua realizzzazione, “Verso la luna di Fellini” non solo resta un docufilm che testimonia e racconta di quella straordinarietà del lavoro «dietro e davanti la macchina da presa» che si ripeteva ogni volta che Fellini girava un film. È anche un documento che ci consegna, poeticamente, l’ultima immagine dietro una macchina da presa, l’ultimo ciak, del “mago” Federico Fellini, l’astronauta come lo chiama Cappuccio, su un set cinematografico. Dopo La voce della luna, infatti, Fellini realizzò solamente alcuni spot per la Banca di Roma.

Trasmesso da RaiUno nel marzo 1990 “Verso la luna di Fellini” raccoglie le testimonianze del genio riminese, di Pietro Notarianni, Roberto Benigni, Paolo Villaggio, Patrizio Roversi, Giulietta Masina, Mario e Vittorio Cecchi Gori. Uno special presentato sotto forma di una pseudo-indagine giornalistica di una reporter americana, Christina Engelhardt del “Rainbow Telegraph”.

Eugenio Cappuccio, che a Rimini ha passato gli anni dell’adolescenza – «sono figlio di un dirigente di polizia, ho frequentato scuole medie e liceo classico in Romagna» – sarà questo pomeriggio al cinema Fulgor per introdurre la proiezione del film. Tra le sue pellicole “Volevo solo dormirle addosso”, un paio di episodi della serie tv “I delitti del BarLume” e, insieme a Massimo Gaudioso e Fabio Annunziata, “Il caricatore”, che vinse il Premio Casa Rossa al Festival di Bellaria nel 1997.

L'intervista sul Corriere Romagna oggi in edicola.

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