"Nel tempo libero torno a Forlì a dare una mano, si è creato un gruppo magico": la scelta del Vigile del Fuoco di Pordenone

Nei primi giorni dell’emergenza, subito dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio alcuni quartieri della città, è arrivato a Forlì come Vigile del Fuoco dell’unità Saf di Pordenone. Andrea Pelizza non si è sottratto alla chiamata e a bordo dei mezzi anfibi ha prestato soccorso alla popolazione alluvionata. Una risposta, però, che non si è esaurita solo con la prima fase dell’emergenza, tanto è vero che non appena può, tra un turno e l’altro, torna nella città mercuriale come volontario.

«Mi sono registrato sul sito del Comune di Forlì e non appena ho la possibilità corro qua da Pordenone – racconta il diretto interessato –. In occasione del 2 giugno avevo un po’ di tempo libero, sfruttando qualche permesso dal lavoro sono rimasto tre giorni. A Forlì sono tornato anche giovedì che non ero in servizio, venerdì mattina dovevo essere di nuovo in Friuli Venezia Giulia». Per giorni, anzi settimane, si è messa in moto la macchina della solidarietà. Certamente sono i “burdel de paciug” l’immagine che resterà di questa tragedia.

«Non ho fatto nulla di eccezionale – prosegue Andrea Pelizza –. Si è creato un gruppo magico, di ragazzi e ragazze volontari che aiutano gli altri. Un’esperienza unica, mi fa piacere tornare qui e spendere il mio tempo libero in questo modo». Proprio Andrea, Alex, Cristina, Sara, Enrico, Vittorio e Gianluca hanno stretto amicizia, pur provenendo tutti da zone diverse dell’Italia. Chi dalle Marche, chi da Varese, altri sono arrivati da Carpi o da Biella. Un legame che va oltre la tragedia e il fango, insieme hanno sempre cercato di trovare il lato positivo.

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