Nel sottosuolo di Corzano scoperte abitazioni

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L’associazione Il Faro di Corzano ha presentato i risultati delle indagini condotte da un gruppo di geologi.

La ricerca conferma che nel sottosuolo, lungo il perimetro della sommità del colle, fino a 4 metri di profondità, ci sono spazi abitativi (non necessariamente vuoti) o comunque legati alla presenza dell’uomo, e ora si sa anche esattamente in che posizione si trovano. Per ulteriori indagini “non invasive”, dunque, nel caso si potessero effettuare “carotaggi” e scavi, si saprebbe con precisione dove mirare. Cosa esattamente si possa trovare ed eventualmente di quale importanza dal punto di vista storico o archeologico è invece difficile prevedere. Il geologo Alfredo Ricci, direttore tecnico del progetto di ricerca, ha ricordato alcune notizie storiche che riferivano della presenza sulla sommità del colle, nello spazio tra santuario e inizio della scalinata della rocca, di un borghetto abbattuto. E la ricerca, ha detto Ricci, ha dato «un primo esito positivo, che merita una ulteriore indagine geofisica (non invasiva, ndr) di approfondimento. I risultati sono molto positivi e ora bisognerebbe anche verificare lo stato delle rocche per valutare necessità di intervento e la stessa cosa per il santuario. Col georadar si potranno raccogliere dettagli maggiori».

I risultati, evidenziati in una mappa che illustra con colori la diversa “reattività” a due metri di profondità, li ha spiegati il geologo Massimo Mosconi. Risultano variazioni di colore, e cioè di risposta alla corrente elettrica, che seguono aree quadrangolari e geometricamente ben definibili. Si tratta di resti di locali abitativi, o comunque di locali associati al lavoro e alla abitazione. Fino a una profondità massima di 4 metri, che è il livello al quale la “resistività” evidenzia la presenza di roccia. Si evidenzia così come era distribuito l’abitato, con un numero tutto sommato limitato di abitazioni, il che corrisponde con quanto scritto nel 1371 dal cardinale Anglic nella “Descriptio Romandiole” quando a proposito del Castrum Corzani riferisce di un luogo con 8 focolari, cioè 8 famiglie.

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