Muti porta a Ravenna i Wiener Philarmoniker

È l’orchestra di fama internazionale che, fin dall’edizione del 1992, è stata più volte ospite dei cartelloni di “Ravenna festival”: sono i Wiener Philharmoniker che domenica, infatti, si esibiranno a Ravenna per l’undicesima volta, con un doppio concerto che, dopo un lungo inverno di confinamento, segna la riapertura del teatro Alighieri e la ripresa della musica dal vivo.

Muti sul paodio

A dirigerli non poteva che essere Riccardo Muti, perché se la presenza della prestigiosa orchestra viennese al festival ravennate è così duratura lo si deve certamente al rapporto profondo di collaborazione e di stima che la lega al maestro che sul quel podio sale da ben 50 anni, da quando, nel 1971, venne invitato da Herbert von Karajan a dirigerla al Festival di Salisburgo. Una consuetudine che da allora non è più venuta meno: anzi, è proprio con Muti e al teatro Alighieri, che i Wiener hanno per la prima volta eseguito opera al di fuori del loro teatro, con l’indimenticabile trilogia dapontiana di Mozart. Un legame testimoniato anche dai ben sei concerti di capodanno che il maestro ha diretto dalla Sala d’oro del Musikverein: il più recente, a sala deserta, pochi mesi fa.

Una piccola tournée

Quella di domenica è la prima tappa di una piccola e serrata tournée italiana che vedrà i viennesi sfilare poi nei teatri di Firenze e di Milano. Con un programma che, come si diceva, qui si dipanerà in un doppio concerto, alle 17 e alle 20: per rispettare le norme dettate dalla situazione pandemica e al tempo stesso per consentire a un pubblico più ampio di poter godere dell’occasione.

Il primo concerto

I due concerti riuniscono entro un solo sguardo tre pagine preziose del sinfonismo ottocentesco, attraversate dal filo robusto di una fertile immaginazione sonora. Entrambi si aprono quasi simbolicamente con l’ouverture di Mendelssohn “Calma di mare e viaggio felice” op. 27 in cui il paesaggio sonoro, ispirato al dittico poetico di Goethe, da una plumbea e inquietante calma trasfigura in un vento benefico che propizia il viaggio verso una meta luminosa. Per poi completarsi, nel primo caso, con la Quarta Sinfonia in re minore op. 120 di Robert Schumann, dall’inconsueta forma ciclica e cangiante che si sviluppa in un gioco di ripetizioni e reminiscenze da due frammenti tematici presentati nell’Introduzione.

Il secondo concerto

Nel secondo caso, il concerto si completerà con la Seconda Sinfonia in re maggiore op. 73 in cui Johannes Brahms riesce a condensare in un unico ampio gesto la serenità di un’ispirazione di straordinaria immediatezza e quell’ombra di malinconia cui raramente il compositore riesce a sottrarsi.

Il festival si presenta

E in attesa di questa sorta di preziosa “anteprima”, il pubblico tutto è invitato stamane alla presentazione della XXXII edizione del festival alle 10.30: non ancora in presenza ma in streaming su ravennafestival.live e anche su Facebook e Youtube. Info: www.ravennafestival.org

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