Movida malsana a Riccione, in fuga dai ristoranti senza pagare

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Scappano dal ristorante senza pagare il conto. Ecco la nuova tendenza della movida malsana che imperversa nella Perla verde. A segnalare la criticità sono diversi locali di viale Dante, a partire dal “Ristorante pizzeria da Gianni”. Dove la titolare segnala che gli episodi vanno avanti «al ritmo di uno a settimana, perché il Covid ci ha incattivito e questa stagione che per fortuna volge al termine è matta». E a darsela a gambe levate, dopo cene luculliane innaffiate da vini pregiati «sono non solo i ragazzini, ma anche insospettabili coppie». Dove lui finge di allontanarsi per fumare, lasciando il pacchetto di sigarette sul tavolo e lei chiede dove sia il bagno, prima di dileguarsi. Così si è corsi ai ripari, tant’è che il proprietario non si sposta mai «dal punto di osservazione privilegiato ed è arrivato a creare e scambiarsi segnali con il personale», in caso di avventori sospetti. La media dei danni? «Sui 120 euro circa. Ma in due casi siamo riusciti a bloccare clienti in fuga».

Scappano anche le famiglie

Stessa musica al “Ristorante La botte”, dove i furbetti dello scontrino sono gruppi di ragazzini, ma anche famiglie con bimbi, pronti a mettere in scena «un fenomeno che peraltro esiste da sempre». Così qualche ristoratore ha tagliato la testa al toro e anche per evitare guai, chiude la cucina alle 23, come il “Ristorante Cristallo”. Un’altra soluzione? C’è chi ha scritto nero su bianco nel menù che il personale può chiedere il conto anticipatamente, come al “Ristorante pizzeria Esedra”. Stessa idea, oltre a puntare tutto sull’istinto per “Aurora pizzeria ristorante”, dove sono scappate anche famiglie con tanto di «bambini in età da seggiolone». Sembra andar meglio invece per chi «ha un target molto importante» come fanno presente da “La bottega del pesce”. Situazione tranquilla anche nei locali dove si mangia in pochi minuti, pagando subito alla consegna, come il “My burger” e la “Piadineria. I love italian food”.

La doppia beffa

È andata peggio invece al ristorantino del viale gestito da una famiglia albanese dove la toccata e fuga si è ripetuta due volte nella stessa serata, una manciata di giorni fa, prima alle 23,30 e poi verso l’1,30. Nel primo caso «erano 3 ragazzi stranieri residenti a Brescia che non avevano i soldi per l’acqua, tant’è che gliel’ho offerta io. Ma dopo aver cenato, due sono scappati. La Civis è intervenuta subito - ricorda- Mi sono fatta dare il cellulare al giovane rimasto e anche se faceva difficoltà e ha tolto la Sim ho chiamato sua madre. Così il conto è stato saldato». Nel secondo caso invece «erano 4 giovani del nord Africa. Uno si è alzato per fumare e ha sputato sull’auto dei vigilanti, provocandoli. In suo aiuto sono accorsi gli altri che mi hanno spintonato, provando a scappare ma poi la Civis e la Polizia li hanno fermati». Intanto alcuni passanti hanno identificato uno del gruppo «come l’autore del furto del telefonino subito la mattina» aggiunge. E conclude: «Abbiamo subito 8 volte questa situazione con mancati incassi dai 40 ai 170 euro. Mi dispiace perché anch’io sono d’origine straniera ed i miei sono arrivati in Italia 30 anni fa. Ma ritengo che simili atteggiamenti non rendano giustizia a chi si impegna e lavora sodo in questo Paese».

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