MotoGp, tanti punti interrogativi a pochi giorni dal Misano-bis

C’è grande attesa tra gli appassionati del motomondiale per la bandiera a scacchi del Gp Nolan dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy di domenica prossima a Misano Adriatico. Già, perché ci troviamo a uno snodo importante non solo per questa stagione, ma anche per il 2022. Ci sono due piloti giovani che si giocano il titolo e due “vecchi” che devono capire se possono tornare a puntarci realmente. I primi sono facili da individuare: Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia, ma anche per gli altri due non si deve fare un grande sforzo: Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Un poker di assi in un mazzo davvero ricco di campioni o aspiranti tali. Gli altri hanno interrogativi meno pressanti. Joan Mir, campione del mondo in carica, Maverick Viñales, aspirante tale, Franco Morbidelli, acciaccato vice-campione del 2020, ci potranno dire poco di più di quello che hanno già fatto. Il primo ha dimostrato di essere solido e roccioso, ma di avere nella Suzuki un mezzo che non gli permette di giocarsela con gli altri. Il secondo ha scelto di comprarsi una “casa” nuova, o per meglio dire un nido tutto suo. Lo spagnolo è un gran manico con un carattere alla “Calimero” che ha dimostrato la propensione al crollo. In Aprilia può trovare la squadra che lo coccola e lo sostiene nel modo assoluto di cui ha bisogno. Anche in questo caso, però Misano non ci dirà nulla di più. Il terzo ha avuto un problema fisico grosso a un ginocchio e deve ritrovare ritmo e forza. I tre devono rinviare ogni discorso al 2022. Fabio, nel “Marco Simoncelli”, può spiegarci se davvero sa essere un campione. È arrivato in Moto3 sulle ali di un mondiale Junior (anche se allora si chiamava ancora Cev) da talento assoluto, si è smarrito, si è ritrovato in Moto2 con SpeedUp (o Boscoscuro come ha cominciato a chiamarsi a partire da quest’anno), per poi esplodere in MotoGp. Nel 2020 doveva essere l’anti-Marquez ma ha sbagliato il rigore a porta vuota: tre vittorie ma zero altri piazzamenti sul podio, tanta incostanza e titolo meritatissimo a Mir. Ora può salire sul trono, con una M1 che sembra soffrire nel confronto con Ducati? Pecco davanti al suo pubblico, quei canarini che idolatrano il suo maestro Valentino Rossi, e di cui potrebbe diventare il nuovo idolo, ci aveva fatto pensare a una svolta decisiva con le due vittorie consecutive, ma ha raffreddato gli entusiasmi con il risultato ottenuto negli Stati Uniti. A Misano tornerà al trionfo e spaventare “El diablo”? Marc quest’anno è tornato a vincere, ma ha un fisico che non è più quello di prima, non si può più permettere di spingere come un pazzo tritando gli avversarsi. Honda sta cercando di dargli un mezzo meno fisico e faticoso da condurre, ma lui deve dimostrare di affermarsi anche evitando di cadere un paio di volte a Gp. Dovizioso è tornato in pista proprio al Misano World Circuit, facendo una gara da fanalino di coda. Negli Stati Uniti si è avvicinato al centro gruppo, lasciando la coda, qui potrà spingere la sua M1 vicino ai primi dieci? Se ci riesce, immaginarlo in lotta per il titolo nel 2022 con una Yamaha ufficiale non sarebbe un sogno.

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