MotoGp, il dibattito di Misano: "Troppi incidenti in partenza"

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Cambiare la griglia di partenza per rendere la prima curva più semplice. Davanti agli incidenti che si verificano nel primo giro ci siamo chiesti se un cambiamento nella formazione delle linee di partenza, possa dare maggior sicurezza. Un dato che colpisce è che spesso i contatti alla prima curva sono creati da chi scatta in terza o quarta fila e, con un avvio aggressivo, può cambiare la propria gara.

Abbiamo domandato ad alcuni esperti di MotoGp, piloti, ex piloti e tecnici, se lasciare una o due file vuote fra seconda e terza nello schieramento potrebbe aiutare. Ci era venuto in mente il gp di Argentina 2018, con Miller da solo in pole e gli altri piloti tre file indietro (una esagerazione ovviamente decisa perché tutti avevano deciso di cambiare all’ultimo le gomme rain che avevano montate). Tanti ci hanno risposto, proponendo altre idee e dimostrando due cose: una novità serve e ci sono tante possibilità.

Sanchini e le fasi di gara

«Non credo che questa possa essere una soluzione - afferma Mauro Sanchini, ex pilota Sbk e oggi commentatore a fianco di Guido Meda - chi parte dietro arriverebbe con ancora più velocità alla prima curva. Certo si potrebbe aumentare la distanza fra le linee di partenza o avvicinare la prima curva, in modo da non fare prendere troppa velocità alle moto».

Dovi: «Non c’è soluzione»

«Non c’è niente da fare – taglia corto Andrea Dovizioso - quando arrivi alla prima curva non hai nessun tipo di riferimento per frenare, perché non arrivi alla tua velocità solita e perché non fai tutto il rettilineo. Quindi è sempre una questione di sensazioni che hai di e rischi che vuoi prendere. Se si distanzia, non dai la possibilità di recuperare, quindi non c’è soluzione».

Flamigni: «Provare le partenze»

Una parte del concetto espresso da Dovi è il “cuore” del problema secondo Matteo Flamigni, capotecnico di Marco Bezzecchi ed ex telemetrista di fiducia di Valentino Rossi: «Bisognerebbe lasciare ai piloti la possibilità di fare le prove di partenza dalle caselle vere della griglia nel rettilineo di partenza, invece che provare in giro per la pista. A volte si fa nei test. Così un pilota può farsi un riferimento per la staccata, per le marce da usare, per il freno e per la traiettoria».

Reggiani: «Il dibattito c’è da anni»

«Allungare lo schieramento di partenza - riflette Loris Reggiani ex pilota e ora costruttore delle moto elettriche Thundervolt – potrebbe essere una soluzione, ma c’è il rovescio della medaglia: chi parte più indietro arriva alla prima curva più veloce perché ha più strada da percorrere. È una discussione che dura da molti anni. Inoltre non puoi allungare così tanto lo schieramento perché in molti circuiti arriveresti oltre la prima curva».

Ferrari: «Dura metterci le mani»

«Sinceramente è difficile - prova a ragionare Matteo Ferrari, campione MotoE 2019 - non si può lasciare una fila con i piloti dietro: è già difficile superare così. Ci sono circuiti che hanno prime curve molto strette e, quindi, c’è il rischio di contatti. Mettere regole in più, abbiamo visto, non sempre serve. Ora ci si gioca la gara al primo giro e bisognerebbe aiutare i piloti a superare così non cercherebbero di farlo subito al via. Adesso, con pressione gomme, ali e quant’altro è difficile».

Pirro: «In fondo può succedere»

Michele Pirro collaudatore della Ducati Gp la pensa così: «Le fasi della partenza sono quelle più concitate e non credo ci siano delle soluzioni che possono cambiare. Vero, se lasci più spazio potresti migliorare, ma alcuni arrivano ancora più veloci alla prima curva. Anche una partenza lanciata non elimina il problema. Qualche volta può succedere un contatto. Sono fasi di gara ed è andata bene così, speriamo che Enea si rimetta presto e Pecco sia in buone condizioni per Misano».

Savadori: «Soluzione difficile»

L’altro collaudatore cesenate MotoGp, Lorenzo Savadori è lapidario: «Dura trovare soluzioni. Questo del primo giro è rimasto uno dei punti deboli della sicurezza. Le fasi di partenza sono le più concitate e non credo che cambiare la distanza fra le linee possa cambiare qualche cosa: i primi giri sono sempre i più complessi».

Giribuola: «Non penalizzare i piloti»

Dubbioso Alberto Giribuola capo tecnico delle Ktm MotoGp: «Fare saltare delle file? Mah vorrebbe dire penalizzare troppo chi ha fatto tempi di qualifica con differenze di pochi millesimi».

Pernat: «Si metta meno pressione»

Mai banale Carlo Pernat: «Lasciare due file vuote non si può fare, è troppo penalizzante per differenze di pochi centesimi di secondo in prova. Poi l’incidente di Enea è dovuto a una scelta sbagliata che lo ha penalizzato di tre posizioni, per un fatto inesistente (avrebbe danneggiato un avversario rallentandolo nelle prove del venerdì, ndr) e questo ha creato le condizioni per l’errore. Sono ragazzi di 20 anni e vivono dei fine settimana pieni di appuntamenti e tensioni, serve una soluzione per dare meno pressione, partendo dalle penalità che spesso non sono uniformi».

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