MotoGp, Bezzecchi: "La gente di Misano mi esalta"

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Dopo avere confermato nella Sprint race il 2° posto ottenuto in prova, Marco Bezzecchi arriva in sala stampa felice. Ha il sorriso che solitamente è stampato sul volto di un bambino che ha appena messo le mani dentro il barattolo della marmellata e non è stato beccato dai genitori.

Venerdì era dubbioso su come la mano avrebbe risposto in gara, invece ha tenuto duro, dimostrando di aver imparato la lezione dai francesi, che hanno sconfitto la Nuova Zelanda venerdì nel match di apertura della Coppa del Mondo di rugby che si era messo a guardare in tv...

«Non ho visto tutta la partita ma solo il primo tempo. Il mio gommista Filippo Berti è un grandissimo appassionato di rugby, lo ha giocato (giocava in seconda linea ed è stato una colonna del Forlì 1979, ndr) e mi sta spiegando un po’ le regole. Non le capisco tutte, soprattutto come funziona la mischia, però mi piace. Venerdì gli All Blacks erano carichi a balestra ed hanno perfino fatto la haka (danza di guerra maori di inizio gara, ndr) più incazzata che esiste, però alla fine hanno perso: peccato perché io tifavo per loro».

Venendo alla Sprint, ad un certo punto è arrivato a mezzo secondo da Martin e tutti in sala stampa abbiamo pensato: adesso lo attacca.

«Eh, anche io l’ho pensato, volevo provare a passarlo perché in staccata mi sentivo forte, ma non gli sono arrivato abbastanza vicino. Finché non ho fatto fatica, ho dato tutto quello che avevo e mi sono avvicinato, poi ho cominciato ad essere un pelo meno preciso, anche se non ho rallentato. Nel T1 facevo qualche piccolo errore, non tutti i giri, qualcuno sì qualche altro no. Un decimo di secondo di ritardo adesso è tanto e giravo in 1’32. Facevo un po’ di elastico. Più che altro guardavo quelli dietro ed ho usato Jorge per mantenere la concentrazione».

Nella gara vera e proprio di oggi cosa si aspetta?

«Con la gomma media spero che la moto sia meno fisica da guidare e questo magari mi aiuta».

La carica correre davanti al suo pubblico ed al suo fans club?

«È bello, ma bisogna cercare di fare in modo che sia un Gp come tutti gli altri. Ovviamente quando finisce la gara e fai il giro d’onore è bellissimo vedere la tribuna e i fans che fanno i matti».

Avrà un casco speciale...

«L’ho pensato con Starline. Visto che Guido Meda mi ha dato il nomignolo di “Simply the Bez” e tanti nel pubblico mi chiamano così, ci siamo ispirati alla musica riproducendo un album, con delle canzoni un po’ stupide e tutti i colori che mi ricordano il caldo e l’estate».

Quando è riuscito a girare in 1’31”3 quando Martin faceva 1’31”7 dove faceva la differenza?

«Ho fatto forte il Tramonto e lì lui è andato lungo. Poi nel curvone e nel T3, ma alla fine non è servito a nulla perché ho fatto secondo uguale».

Quali obiettivi per la gara lunga?

«Mi piacerebbe fare un podio ma non sarà semplice. Martin sarà forte, ma credo anche Pecco, penso che oggi (ieri, ndr) si sia gestito. Domenica sarà più della partita, senza dimenticarsi dell’Aprilia, di Binder e di Pedrosa che vola: sarà una bella bega. Dani non mi stupisce, lui è uno dei “fantastici 4” (con Stoner, Rossi e Lorenzo, ndr) è normale che vada forte».

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