MotoE, Casadei: "E ora voglio giocarmi il Mondiale fino alla fine"

Mattia Casadei ha ritrovato la vittoria e si è inserito prepotentemente nella lotta per il mondiale MotoE anche quest’anno.

Un successo davvero importante non è così?

«Lo cercavo da inizio stagione, ma, per diverse ragioni, non era ancora arrivato. Sapevo che il mio momento stava per arrivare e così è stato, proprio all’inizio della seconda parte della stagione, dopo la ripresa dalla pausa estiva. Ora sono a -44 dal battistrada Jordi Torres e tutto è aperto: ci credo tanto alla possibilità di giocarmi il titolo fino alla fine».

In gara1 non era andato tutto bene, poi, in gara2, ha dominato: con quali sentimenti?

«Alla fine del primo gp ero un po’ arrabbiato. Non mi piaceva non essere riuscito a incidere, ma non mi sentivo a posto e non volevo fare un errore. Ho preso più punti che potevo chiudendo 6°: il miglior risultato possibile. Poi in gara2 tutto è andato bene. Avevo visto che poteva non piovere ed ero prontissimo. L’acqua è arrivata lo stesso, ma con le modifiche di messa a punto che avevo fatto insieme al team, che si sono rivelate giuste, abbiamo vinto. Sabato sera ero tranquillo, perché quando vinci ti rilassi».

Come ha festeggiato il ritorno sul gradino più alto?

«Insieme al team, nel paddock. Siamo arrivati 1° e 3°, con il mio compagno Spinelli (Nicholas al debutto quest’anno nelle MotoE ndr) con cui ho un buon rapporto: ci aiutiamo e scherziamo molto. Ci voleva di festeggiare tutti insieme, siamo stati bene».

La lotta al titolo è un affare a tre o a cinque?

«Conosco bene Jordi e Ferrari (il riminese del Gresini Racing, 2° in classifica a 15 punti dalla vetta, campione del mondo 2019 ndr) sono due piloti veloci e costanti. Credo che siano ancora dei possibili sfidanti anche Krummenacher e Garzò , che hanno un ritardo di 45 e 46 punti dal primo. Sono pronto a sfidarli tutti e a giocarmi le mie possibilità fino alla fine. Mi sento forte e non vedo l’ora di essere in Austria, fra due domeniche, per scendere di nuovo in pista».

A fine gara, ai microfoni di Dorna ha dichiarato: “I push like a bastard” (“ho spinto come un bastardo”), frase resa celebre dal suo amico Enea Bastianini, nella vittoria MotoGp del 2022 al Gran Premio degli Usa: come le è venuta l’idea?

«Quando Enea l’ha detto mi è piaciuto tanto. Lui è un po’ un riferimento per me: siamo cresciuti insieme e mi ispira. Così mi è venuto spontaneo usarla».

Enea, lei, Suzuki e Canepa siete molto amici e vi frequentate anche fuori da gare e allenamenti. Ormai avete vinto tutti in questo 2023, manca solo Bastianini: se dovesse accadere in Austria, magari in corrispondenza di una sua vittoria, cosa accadrebbe?

«E’ vero, manca Enea e lo aspettiamo: se dovesse vincere in Austria e dovessimo riuscirci anche Tatsu e io, faremo una festa lunga tre giorni».

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