Motocross, Dovizioso si prende una pausa

Andrea Dovizioso per ora alza bandiera bianca nel motocross e si prepara a un 2024 all’attacco. Il forlivese ha illustrato in un video a tutti i suoi tifosi il motivo per cui farà meno gare con le ruote artigliate nel 2023.
Dovi è un meticoloso, non è una novità, ma colpiscono il metodo e l’ambizione con cui si affaccia, a 37 anni a una sfida davvero tosta e impegnativa. Non solo si sta occupando di rilanciare lo 04 Park Monte Coralli, con un progetto di ampio respiro, ma vuole essere ancora pilota.
«Volevo raccontare i programmi futuri - spiega nel video - ho deciso di rallentare con le gare perché non mi sento molto pronto quest’anno. L’infortunio di questo inverno (frattura a un polso, ndc) mi ha rallentato moltissimo la preparazione, sono rimasto fermo per diversi mesi. Quando sono ripartito mi sono reso conto che ero a un livello addirittura inferiore. Quando ti fai male così pesantemente fa effetto: mentalmente è una bella botta. Voglio concentrarmi per creare una bella impostazione durante l’estate, prepararmi bene durante l’inverno e farmi trovare alla prossima estate al top».
Sguardo al futuro
L’ex campione della MotoGp troverà il metodo per fermare le lancette del tempo? «Nei prossimi video vi spiegherò cosa faremo - prosegue rivolgendosi ai tifosi - la preparazione atletica, il check (controllo medico) che faccio tutti gli anni con BioTekna, ma soprattutto inizierò a lavorare sulla tecnica in moto. Non le ho dedicato tanto tempo».Qui esce fuori tutto l’Andrea super meticoloso. «Studiando e ristudiando capisci che c’è tanto margine, anche se è tanti anni che lo fai. Voglio provarle tutte. Sono molto curioso ed eccitato da questa novità. Non l’ho mai fatta, ma appena l’ho provato, ho realizzato subito che c’erano tante “robe” che facevo in moto e che non andavano bene. A una certa età piace continuamente studiare e cercare di evolvermi, anche se è più difficile. In questo momento ho un po’ di acciacchi sui polsi e un po’ di respiro gli farà bene sicuramente. Tutta questa impostazione è per cercare di migliorare il limite sugli avambracci, perché questo mi potrà far divertire e godere di più questo bellissimo sport e anche fare qualche piccolo risultato nel campionato italiano nella categoria Fast. Mi interessa poter riuscire a spingere e tirare fuori il mio massimo potenziale».
Una sfida da ragazzo, all’approssimarsi dei 40 anni: una bella meta sportiva per un appassionato che non molla la manopola del gas. Così, mentre tanti suoi colleghi passano alle quattro ruote (Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, che pure si divide con l’impegno di collaudatore Ktm) il Dovi sfida il suo corpo e la proprie età con uno sport giovane, che chiede enormi sforzi fisici. Sarebbe bello vederlo alle prese, con questa precisione maniacale, con il trial: una disciplina che esalta questa caratteristica e chiede forse meno dalla carta d’identità.