Scandalo sul Titano, il Congresso di Stato: "Sarà fatta ogni dovuta chiarezza"

 "Sarà fatta ogni dovuta chiarezza". Così il Congresso di Stato di San Marino replica alle accuse di molestie sessuali mosse da una dipende al Capo di Stato Giacomo Simoncini. "Sulle accuse mosse ad uno degli Eccellentissimi Capitani Reggenti - affermano in una nota - dovranno essere svolti tutti gli accertamenti necessari consentendo al diretto interessato di chiarire ogni cosa nel rispetto delle norme istituzionali. Se la correttezza di chi esercita il nobile ruolo dell’informazione impone che tutte le parti in causa abbiano voce e sia concessa loro l’opportunità di esprimere la propria versione dei fatti, a maggior ragione questo principio è valido quando il soggetto ricopre la più alta carica dello Stato. La correttezza istituzionale, dal canto suo, impone ai Capitani Reggenti il vincolo del silenzio previsto dalle norme vigenti, che vieta ai Capi di Stato di esprimere opinioni e rilasciare dichiarazioni di qualunque natura durante il loro mandato, anche per non incorrere, a loro volta, nel reato di vilipendio, cioè di offesa all’onore e al prestigio della Suprema Magistratura".

"Le osservazioni in merito alle contestazioni mosse - continua - siamo certi che saranno presentate puntualmente dal diretto interessato non appena concluso il semestre reggenziale, convinti della volontà di fare ampia luce e favorire così l'affermazione della verità. Il Congresso di Stato, da parte sua esprime profondo rammarico per le dimostrazioni di scarso rispetto nei confronti di un'Istituzione di così alto valore come la Suprema Magistratura, senza per questo voler mettere la sordina a nessuna eventuale responsabilità, che sarà appurata nelle sedi opportune e nei tempi e modi dovuti".

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