Milano Marittima. L'avanzata delle tartarughe verso nord

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CERVIA. Nel 2019 il caso di Pesaro. Quest’anno quello di Cervia. Le tartarughe Caretta Caretta si stanno spostando sempre più a nord nella scelta dei luoghi in cui depositare le uova. Il 30 luglio del 2019 è successo a Baia Flaminia, a ridosso della città di Pesaro. In questo caso furono deposte nella sabbia 68 uova che nelle settimane successive consentirono di far prendere il mare a 38 piccole tartarughe (sei grazie al lavoro di una incubatrice). Un altro caso (se non due) si è verificato a Jesolo l’anno scorso.

La bella notizia

Quest’anno, il 26 giugno, è successo a Milano Marittima dove una tartaruga ha deposto 96 uova. Nel caso di Pesaro per consentire ai piccoli di andare in mare è stato determinante l’intervento dell’uomo. Nel caso di Cervia a farsi carico dell’iter di monitoraggio è l’associazione, Tao - Turtles of the Adriatic Organization Aps di Porto Garibaldi. Una volta verificato lo stato delle uova, i biologi hanno messo in sicurezza il nido, spostandolo in una posizione più idonea e al riparo dal moto ondoso: la tartaruga aveva infatti scelto di deporre le uova nelle vicinanze della battigia. L’area prescelta, in una spiaggia libera, è stata inoltre delimitata con strisce bianche e rosse per segnalare la presenza delle uova sotto la sabbia ed evitare che i curiosi possano avvicinarsi troppo mettendo a repentaglio il buon esito della nidificazione. Ora gli esperti di Tao, supportati da volontari, continueranno a seguire il monitoraggio del nido raccordandosi con le autorità competenti in attesa della nascita delle piccole tartarughe. Le uova dovrebbero schiudersi nel giro di un paio di mesi e quindi verso la fine di agosto. «Sì», spiega Andrea Ferrari, presidente di Tao, «è un’esperienza unica e ci saranno tante cose da seguire. La sorveglianza è h24 e cerchiamo volontari che ovviamente saranno formati. Abbiamo già raccolto una cinquantina di adesioni ma il lavoro da fare è davvero tanto».

Per chi volesse impegnarsi: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfzu2O_5zCG90pOc0vMCsX7lQrjOQAhD7sKBvBoYCw_XEn4WQ/viewform.

Il parere del biologo Rinaldi

«È comunque un grosso risultato. Ed è anche una bella notizia», commenta Attilio Rinaldi, biologo e presidente della Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico. «Perché succede? Tutto è legato al clima: ci stiamo scaldando. Ma c’è anche un altro aspetto da considerare. Oggi si può stimare una popolazione di tartarughe Caretta Caretta di 40-50mila esemplari nell’Alto e Medio Adriatico. Un dato in crescita. Da un lato c’è stata una campagna di sensibilizzazione portata avanti da tante associazioni in Romagna, come nel resto d’Italia, che hanno consentito di proteggere questo animale. Dall’altro va anche riconosciuto che la risposta positiva dal mondo della pesca che è più sensibile rispetto al passato. Sono cambiate molte cose. Durante la guerra si mangiavano, quando ero bambino ricordo che vedevo le tartarughe al mercato del pesce...»

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