Meloni, promessa alla Romagna: "Risposta immediate dal governo sono contro le passerelle"

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Dai grandi della Terra ai dannati del fango. Dieci ore di volo e Giorgia Meloni si ritrova in due mondi diversi. Da Hiroshima a Ghibullo, dove in mattinata la premier affonda per la prima volta i suoi stivali di plastica nell’acqua melmosa del Ronco esondato. Proprio nel cuore di una Romagna alluvionata ma non sconfitta.
Poche ore, ma abbastanza per garantire aiuti, stop alle tasse per cittadini e aziende colpite e lasciar presagire un percorso di collaborazione istituzionale con la Regione incardinato sulla massima collaborazione. Situazione che potrebbe a breve portare alla nomina di un commissario straordinario sulla falsariga di quello chiamato a gestire la ricostruzione post terremoto del 2012. Allora il prescelto fu Vasco Errani. Ora potrebbe essere lo stesso Bonaccini. E non a caso ieri il primo colloquio della premier è stato proprio con il presidente di Regione incontrato nell’insolita cornice di un casello autostradale a Forlì, poco dopo il suo atterraggio a sorpresa a Rimini, punto di partenza di un programma calibrato per spiazzare fotografi e giornalisti. «Mi scuserete se c'è stata suspense su dove dovessi andare – spiega la stessa Meloni – non volevo farlo. Ma sono contro le passerelle».

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