Il direttore sanitario dell'ospedale di Forlì: "Urgente la terza dose per sanitari e fragili"

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Una crescita «lineare e non iperbolica» delle nuove infezioni da virus Sars-Cov-2, un numero di ricoveri ospedalieri stabile, ancora limitato al solo reparto di Malattie infettive e senza alcuna degenza in Pneumologia o in Terapia intensiva. Eppure la sanità provinciale guarda avanti e si prepara. Non “al peggio”, ma a una situazione che potrebbe evolvere e comportare l'esigenza di accogliere dopo Ferragosto più pazienti, auspicabilmente non gravi come quelli attualmente degenti al “Morgagni Pierantoni”, ma comunque necessitanti di cure. Sono queste la fotografia e la prospettiva delineate da Paolo Masperi, direttore del presidio sanitario di Vecchiazzano, dalle cui parole emerge una sorta di “vigile serenità”. Attenzione sì, non allarme. «In questo periodo assistiamo a un aumento dei nuovi positivi stabilizzatosi in provincia attorno alla cinquantina di casi giornalieri e al quale non corrisponde un incremento percentualmente analogo dei ricoveri – dichiara -. Probabilmente una settimana dopo Ferragosto potremmo assistere a una risalita della curva, ma l'importante è che il tasso di ospedalizzazioni non ne segua l'andamento». Già perché a Forlì il reparto di Malattie Infettive è pieno, ma i malati di Covid occupano il 60% dei posti. «Ne abbiamo 15 a disposizione, ma i ricoverati per Covid sono 9, l'80% dei quali non vaccinati – spiega Masperi -. Gli altri avevano fatto una sola dose o avevano completato il ciclo nei primi mesi dell'anno e, quindi, il loro tasso anticorpale era diminuito. Ciò nonostante, la memoria immunitaria è ancora presente e porta non solo a rendere meno gravi i sintomi della malattia, ma anche ad accorciare i tempi del suo decorso». Inevitabile, quindi, pensare già alla terza dose. «Qualche operatore sanitario “vaccinato della prima ora” e tornato positivo c'è stato, poiché dopo 6 mesi gli anticorpi si riducono, ma tutti sono stati isolati a casa senza problemi e con sintomi lievi: sono profondamente convinto, quindi, che a partire dal nostro personale e dalla popolazione più anziana e fragile, sia già il caso di programmare la campagna per la terza dose».

Più posti letto

Intanto ci si attrezza nel caso dovessero aumentare i pazienti. «Il piano prevede per ora l'attivazione di 10 posti letto in più di Malattie Infettive sia a Forlì sia a Cesena. Alla “Cra Covid” aziendale di Predappio (I Girasoli ndr.) dagli 8 posti letto attivati a inizio mese si passerà a 16 da lunedì. Sono riservati ad anziani non autosufficienti o con patologie croniche, positivi ma clinicamente guariti e che richiedono assistenza in attesa di negativizzarsi».

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