Marcia su Roma, Arditi a Predappio: "Saremo migliaia"

Un fine settimana di commemorazioni dal significato opposto legate al 28 ottobre: da un lato l’Anpi organizza la manifestazione “Predappio libera” in occasione della Liberazione del paese della valle del Rabbi, dall’altra domenica l’abituale raduno, di opposto tenore, dei nostalgici che a Predappio per ricordare i 100 anni dalla Marcia su Roma organizzato dall’associazione Arditi d’Italia di Ravenna, spesso protagonista di anniversari legati a Benito Mussolini e al fascismo. «Ci saranno centinaia di persone in più, ci aspettiamo moltissima partecipazione - afferma Mirko Santarelli dell’associazione Arditi d’Italia di Ravenna -. Probabilmente saremo in migliaia come accaduto per il centenario dalla nascita di Mussolini nel 1983». La stessa associazione ha annunciato di aver rafforzato il suo servizio d’ordine per far defluire coloro che vorranno avvicinarsi alla cripta dove sono conservate le spoglie del Duce. Il corteo, infatti, partirà da piazza Sant’Antonio alle 10.30 per spostarsi, come ogni anno, al vicino cimitero di San Cassiano. «Qui si terranno i saluti e verranno recitate alcune preghiere e un intervento da parte di Orsola Mussolini - prosegue Santarelli -. Al termine saranno rotte le righe per poi dirigersi verso la cripta. Ai partecipanti, avvisati preventivamente, viene consigliato di evitare di fare il saluto romano in quanto si può rischiare una querela. Non abbiamo mai rotto le scatole, qualche facinoroso fuori dai controlli può capitare, ma non è né voluto né organizzato».

Venerdì, invece, l’Anpi organizza la manifestazione per ricordare la Liberazione di Predappio, evento che ha scatenato non poche polemiche dal momento che il Comune ha negato il proprio patrocinio e lo stesso sindaco, Roberto Canali, ha ribadito che non prenderà parte al corteo di venerdì. Articolo Uno Forlì, invece, sarà presente alla manifestazione promossa dall’Anpi a partire dalle 14.30 di venerdì. «Predappio è una piccola città, consapevole di aver ereditato dalla storia una visibilità di alcuni ordini di grandezza superiori alle proprie proporzioni urbane, i cui abitanti sono abituati a ricorsivi flussi di attempati nostalgici e alle loro gradasse liturgie - spiega Articolo Uno -. Per questo ci siamo stupiti che il suo sindaco abbia rifiutato il patrocinio al corteo nel proprio comune, che invece varie altre amministrazioni (come quella di Forlì, ndr) hanno concesso indipendentemente dalla collocazione politica della maggioranza».

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