Maltempo, in Romagna ancora 200 evacuati

A fronte di un’ondata di maltempo senza precedenti, le operazioni per far fronte agli allagamenti di inizio mese hanno richiesto sforzi e numeri della stessa portata: ben 7mila tonnellate di massi ciclopici sono state posizionate per chiudere le due rotte sull’argine del fiume Sillaro, nell’Imolese. Collocati inoltre circa 23.500 i metri cubi di terra e cantieri no-stop, che hanno lavorato per 24 ore al giorno. Il tutto mentre fiumi e argini in pianura restano gli osservati speciali insieme alle frane in Appennino. E dopo la visita venerdì del ministro della Protezione civile Nello Musumeci, ieri i vertici della Regione sono tornati nei luoghi più colpiti. Prima tappa della vicepresidente Irene Priolo e dell’assessore Andrea Corsini a Dovadola, dove sono 86 le persone evacuate (sulle 160 dell’intera provincia), la maggior parte per le frane che interessano la località Trove e lungo la strada comunale per Montepaolo. A seguire, sopralluogo al cantiere di ripristino dell’argine del Sillaro interessato da due rotte in via Merlo, tra Massalombarda e Imola – che ha determinato l’allagamento di Conselice e Spazzate Sassatelli – e in via del Tiglio, sempre nell’Imolese. Ancora oggi si registrano ancora 50 persone evacuate a Spazzate, dopo il picco di oltre 360 dei giorni scorsi (300 a Spazzate e 63 a Conselice). «La presenza sul territorio – hanno commentato Irene Priolo e Andrea Corsini – è segno della vicinanza della Regione alle comunità colpite e dell’attenzione che continua a rimanere particolarmente elevata a maggior ragione per quanto riguarda i dissesti. Ci troviamo ad affrontare una situazione del tutto straordinaria che richiede strumenti e risorse altrettanto straordinari».