«Non mi pento di quello che ho fatto». Finse un malore per farsi trasportare in ambulanza a Riccione insieme a un amico. Era il 10 luglio scorso quando due ventenni, originari del milanese, chiesero aiuto al 118, simulando un problema di salute, per farsi accompagnare gratis da Coriano alla Perla Verde. Una sceneggiata immortalata con il cellulare che poi divenne virale su TikTok. L’epilogo fu la denuncia dell’Ausl per procurato allarme. Ora un nuovo colpo di scena arriva durante la puntata di “Dritto e rovescio”, condotta da Paolo Del Debbio, andata in onda su Rete 4 domenica sera. Davanti anche al trapper riminese Diego Willer si parla di periferie e disagio giovanile, finché spunta il 21enne Karim, uno degli autori dell’inqualificabile episodio dell’ambulanza.
«Un ragazzo perduto»
«Non mi pento», proclama il giovane, nato in Italia da genitori marocchini, a chi lamenta che il suo gesto non c’entra nulla con le periferie, né tanto meno la fame. Imperturbabile, lui ribatte che i telegiornali dovrebbero «parlare di cose molto più importanti, perché l’ambulanza è stata solo una sciocchezza» (in realtà usa un termine più colorito,
ndr), ribadendo che lui e l’amico hanno solo rimediato un passaggio in ospedale per poi raggiungere la stazione. «Non avevamo soldi», risponde placido, facendo infuriare il giornalista Giuseppe Cruciani, ospite di Del Debbio, per cui è sconvolgente che non si renda conto della gravità della questione perché, se è così, «è un ragazzo perduto», nota rinforzando il concetto tra le risatine del ragazzo e del trapper. «Non ti voglio condannare per tutta la vita a questo ruolo di imbecille che ti sei ritagliato, ma se continui a dire che non ti sei pentito, allora significa che non hai capito nulla. Perché potresti aver tolto un’ambulanza a chi ne aveva davvero bisogno», infierisce Cruciani. Ma Karim fa spallucce e taglia corto: «L’ho già detto in un’altra trasmissione che ho sbagliato». Un’uscita che fa sbottare gli altri invitati: «In un mondo ideale certa gente sarebbe da un’altra parte, non in uno studio a fare il sociologo».
«Macché bravata!»
Collegata da remoto l’onorevole Sara Kelany di Fratelli d’Italia punta i fari sulla deresponsabilizzazione che attanaglia i giovani, incapaci di leggere la realtà, derubricando a bravate delle azioni criminali: «Rubare l’ambulanza, per andare a ballare, significa condannare qualcuno alla morte», afferma tra gli sberleffi dei ragazzi, finché il
trapper minimizza: «Mica siete angioletti, il discorso è che noi siamo nati nell’era dei social e vedere ciò che combiniamo è più facile».