Mago indagato per truffa: curava il Covid con le erbe

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Alle sue “vittime” raccontava di aver guarito dal Covid capi di Stato, tutta la classe politica e imprenditoriale della Libia, portati nella sua cucina di via Secchiano 23, dai loro agenti segreti. E questo grazie alle sue erbe, di cui il ministero avrebbe comprovato la validità, «testandolo su un campione di coronavirus centuplicando 100 volte la carica virale. Che reazione ha avuto il virus? Nessuna. È morto immediatamente». Orfeo Bindi, classe 1956, il cui nome adesso risulta iscritto nel registro degli indagati con le accuse di truffa ed esercizio abusivo delle professione medica, queste storie incredibili le ha raccontate anche alla falsa cliente speditagli a casa dalla redazione di “Striscia la notizia” che le ha mandate in onda giovedì sera. Servizio che ha dato un’accelerazione all’attività del Nucleo di Polizia economico finanziaria del comando provinciale della Guardia di finanza di Rimini che su di lui ha messo gli occhi dai primi di marzo. Così ieri mattina, sulla scorta di un decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero Davide Ercolani, hanno suonato alla porta della palazzina dove abita e lavora anche la figlia. E sono tornati in caserma con un “bottino” consistente: i preparati del sedicente medico, tra cui quello per il Covid-19 venduto a 110 euro la dose, che ora saranno analizzati per individuarne il contenuto. Sequestrata anche la documentazione sulle spedizioni e i corrispettivi percepiti che secondo una prima veloce ricognizione ammonterebbero ad una somma variabile tra i 5 ed i 6.000 euro al mese. La Finanza, ovviamente, non ha trovato nessuna traccia, dei titoli di studio.

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