Macfrut, l’edizione numero 40 sarà il grande balzo in avanti

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Si parla tanto di sistema fieristico regionale integrato, eppure l’unica sinergia andata a buon fine riguarda il polo romagnolo lungo l’asse Rimini-Cesena-Forlì con Macfrut e Fieravicola. Lo aveva sottolineato alcuni mesi fa Lorenzo Cagnoni, presidente di IEG, con parole inequivocabili: «dopo tante declamazioni di sinergie tra più parti, noi (Romagna, ndr) siamo un modello di collaborazione tra realtà romagnol»”. Parole di stretta attualità visto quanto sta avvenendo nel panorama regionale con Cibus Parma che ha deciso di allargarsi al settore ortofrutticolo in una chiara “invasione di campo”. Ne parla il presidente di Macfrut Renzo Piraccini, per un punto della situazione.

Come giudica gli ultimi passi di Cibus?

«Positivi sul progetto di fusione con TuttoFood. Se si dovesse realizzare, darebbe vita a una grande fiera alimentare in competizione con le estere Anuga e Sial».

E sull’allargamento all’ortofrutta?

«Mi riallaccio a quanto detto prima. Nessuna delle grandi fiere alimentari ha all’interno il settore ortofrutticolo che necessita di un evento specializzato per tipologia di compratori e di prodotto fresco. Non esiste un solo esempio di fiera al mondo di quella tipologia che abbia l’ortofrutta. Al massimo troviamo eventi specializzati che pongono il loro focus su specifici comparti del settore».

Nel panorama delle fiere dell’ortofrutta come si posiziona Macfrut?

«La sua forza sta nell’essere differente da tutte le altre. Macfrut è l’unica fiera di filiera che mette insieme business, contenuti e aree dinamiche dedicate all’innovazione. Il settore ortofrutticolo è nel pieno di una rivoluzione di processo e di prodotto e attorno a Macfrut si sono coagulati tutti gli attori della filiera. La fiera propone singoli focus coordinati da esperti del settore che ne garantiscono l’alta qualificazione con lo sguardo rivolto ai trend del futuro».

Come sta andando la campagna commerciale di Macfrut 2023 in programma il 3-5 maggio?

«Siamo molto soddisfatti. Il successo dell’ultima edizione della fiera unito alla forte spinta sugli investimenti internazionali per l’incoming di buyer, farà dell’edizione numero 40 quella del grande balzo in avanti. Confermiamo i due padiglioni in più rispetto alla ultima edizione, così come la grande qualificazione dei buyer grazie a una triplicazione degli investimenti. Stiamo registrando l’adesione di nuovi operatori della produzione e più in generale dell’intera filiera».

Il Covid ha cambiato il modo di fare fiere?

«La pandemia ha cambiato paradigma e spinto nella direzione di manifestazioni verticali, focalizzate su temi specifici e sempre più qualificati nel contenuto. Al contrario vedo più in difficoltà eventi generalisti di respiro globale. Macfrut va proprio nella direzione opposta».

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