Massa Lombarda. Cane feroce, i residenti difendono l'agente che ha sparato

MASSA LOMBARDA. «Quel poliziotto andrebbe ringraziato per ciò che ha fatto. Starà vivendo momenti infernali per averne evitati altrettanti a molti di noi». È uno dei tanti commenti di chi abita lungo quelle vie dove si è verificata la fuga dei due Amstaff, le successive aggressioni e le due uccisioni, una delle quali in seguito a un duplice sparo. Tutto il vicinato, non solo chi ha degli animali domestici, sembra essere dalla parte del giovane agente della Polfer di Firenze che ora è indagato per uccisione di animali. «Io sono salito in macchina con lui per andare a cercare i proprietari dei due molossi prima che andassero ad attaccare il secondo cane – spiega Federico, che assieme ai genitori abita dove si è consumata la prima aggressione e si è visto rompere la rete del cancello dalla stessa femmina di Amstaff che cercava i suoi due cagnolini –. Sono un vero amante dei cani, non gli farei mai del male, ma in quella situazione credo che fosse l’unica opzione disponibile». Questa non è l’unica testimonianza di chi, avendo assistito direttamente a quelle scene, ora difende quell’agente. «Quando ho visto quella cagnolina morta nella bocca di uno di quei due grossi cani ho preso in braccio la mia e mi sono rifugiata dentro l’auto di una signora – racconta ancora scossa Isabella, una ragazza che abita proprio lungo via IV Novembre –. Purtroppo anche lei è rimasta paralizzata dalla paura e ci siamo dovute sorbire tutta la scena di quello strazio, ma ho anche assistito alla seconda aggressione, quasi di fianco al poliziotto. Quell’animale era fuori controllo e avrebbe continuato, magari attaccando l’anziano e a quel punto sarebbe stato troppo tardi». Già, perché quello su cui concordano tutti è che se nessuno avesse sparato sarebbe comunque morto un altro cane, Zak, il meticcio che era bloccato dalla morsa del molosso. «Ma stiamo scherzando? – si chiedono altri residenti –. Non si può colpevolizzare una persona per avere sparato a un animale che ne stava uccidendo un altro, il secondo, e forse avrebbe aggredito il suo proprietario. Un cane di quella razza non può girare liberamente per strada, seminare il panico, entrare nelle proprietà private, aggredire e uccidere altri animali ed essere anche la rovina della quiete di un poliziotto che ha preservato la sicurezza di chiunque vive in queste vie». Anche il popolo del web, che spesso in casi analoghi è enfatizzato da hater travestiti da animalisti, sembra non avere dubbi sul comportamento dell’agente della Polfer: c’è chi gli farebbe un plauso per essersi assunto delle responsabilità seppur fuori servizio, chi si rammarica che non sia arrivato qualche minuto per poter salvare anche la pincherina, chi lo stima per aver fatto il proprio dovere e chi pensa che se ad essere indagata è la persona che tutela la sicurezza altrui forse «siamo un po' alla frutta». Il suo stato di «indagato per uccisione di animali» è un atto dovuto che, tuttavia, in molti non comprendono, sottolineando invece come – a parer di popolo – la responsabilità primaria dovrebbe essere di chi, quegli animali, se li è fatti scappare dal proprio cortile.

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