Longiano: romba ancora la memoria Unimoto

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Una storia di moto e uomini: 42 anni fa iniziò la sua avventura l’azienda Unimoto, piccola casa motociclistica che ha operato dall’anno 1980 e poi chiuse nel 1988.

La storia aziendale

Venne fondata nel 1980, rilevando i beni aziendali ed i dipendenti della Moto Milani. Inizialmente la sede si trovava a Cesena, poi l’attività venne presto spostata in territorio di Longiano, con sede sulla via Emilia numero 1854.

L’azienda costruiva “cinquantini”, minimoto, ma anche moto da corsa. Nel 1981 presentò i primi modelli prodotti in fabbrica, soprattutto 50 di cilindrata, ma anche Enduro 125 e minimoto.

Nel 1982 la Unimoto acquisì la casa motociclistica Aspes di Torino, e portò a Longiano le strutture dell’ex casa torinese. Nel 1984 lanciò lo “Squalo” un 125 stradale. Nel 1985 mise in produzione una nuova gamma di enduro con motore Minarelli che aveva il raffreddamento ad acqua. I motori venivano acquistati da aziende esterne quali la Minarelli Motori o la Tau Motori di Milano.

Era il periodo in cui le case europee e giapponesi si sfidavano a colpi di continue novità sia tecniche che estetiche.

Così la piccola realtà longianese entrò in crisi e decise di chiudere e liquidare le rimanenze di magazzino.

Lo storico collaboratore

A metà degli anni Ottanta i titolari della Unimoto vennero in contatto con Amedeo Fiuzzi titolare di un’officina moto di Cervia, che divenne la mente di una piccola squadra corse. Si costruiva le moto per partecipare ai campionati dell’epoca. Per la Unimoto era molto importante avere il proprio logo su una moto che partecipasse a queste gare perché le dava visibilità. «Alcuni pezzi li compravamo - ricorda Fiuzzi - mentre i motori erano di nostra produzione. In quegli anni ho avuto anche la soddisfazione di avere corridori che con la moto messa a punto da noi ottennero risultati lusinghieri come Bruno Casanova che nel 1986 vinse il campionato europeo “Velocità” della classe 80 con Unimoto. Ma anche Roberto Sassoni che nell’80 cc vinse un campionato italiano nel 1988».

Verso la fine degli anni ’80 la squadra di Fiuzzi sempre con il logo Unimoto costruì una 125 con un proprio motore montato su telaio artigianale, venne poi pilotato nel trofeo Gran Prix dall’allora giovane Max Biaggi: «Mi venne chiesto di finire in fretta e furia la 125 - aggiunge Fiuzzi - perché dovevano far partecipare una giovane promessa al campionato delle 125. In seguito si rivelò il grande campione Max Biaggi: finimmo il venerdì sera la moto e senza neppure provarla la caricammo in una Renault 4 e andammo a Roma dove si doveva svolgere la gara. Il mattino seguente arrivò il giovane Biaggi, salì sulla moto ottenendo ottimi tempi e lasciando tutti davvero stupiti. Ma a causa di una caduta che comportò una riparazione della moto con del nastro alla fine non ottenne in gara un buon piazzamento». L’avventura di Fiuzzi continuò anche dopo la Unimoto, sempre con Biaggi e come meccanico dell’Aprilia in Superbike.

Altre testimonianze

Circa una decina di anni fa il gambettolese Mirco Baiardi, insieme all’amico Andrea Foschi, ha modificato uno “Squalo 125”, moto da gran premio uscito dalla fabbrica Unimoto: «Ora lo usiamo solo nelle rievocazioni - afferma Mirco - è una moto che nonostante i suoi anni ha ottime prestazioni dopo gli opportuni interventi sul motore».

«Negli anni scorsi, presso un deposito di rottami di Cesena - informa infine il cesenate Lorenzo Biondi - ho trovato e comprato una moto Tk del ’82 uscita dallo stabilimento Unimoto di Longiano. Poi la moto l’ho resa fruibile, ottenendo una moto da cross rigenerata grazie ai pezzi di ricambio trovati attraverso la B & B Meccanica di Mirco Baiardi che voglio ringraziare assieme a Marco Mambelli “Mambo” colui che mi ha aiutato nel restauro e modifica del mezzo».

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